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Lavori sulla Trignina, così si prolunga l’agonia per un intero territorio

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Sono numerose le segnalazioni che ci arrivano da giorni riguardo i disagi che gli automobilisti vivono lungo la Strada statale 650, conosciuta come ‘Trignina’, in seguito all’avvio dei lavori di messa in sicurezza della galleria ‘Serre’, situata alle porte di Isernia. Parliamo dell’arteria più importante della provincia, nonché anello di congiunzione tra l’Adriatico e il Tirreno. Tuttavia, da oltre un mese, precisamente dal 10 settembre scorso, chi vi transita (camionisti, pendolari, studenti e lavoratori) deve affrontare lunghe code dovute ai semafori posti all’ingresso della galleria. Un disservizio che colpisce in particolar modo i mezzi di soccorso, come ambulanze del 118 e Vigili del Fuoco, poiché non esiste attualmente un protocollo che consenta loro di bypassare l’attesa.

di Andrea Greco

Le cose devono cambiare, se si vuole scongiurare il rischio di mettere in pericolo la salute di chiunque necessiti di interventi rapidi, come nel caso di persone colpite da patologie tempo-dipendenti. Si pensi, ad esempio, a un paziente colpito da infarto in alto Molise. La prospettiva di ulteriori ritardi durante i mesi invernali, con neve e ghiaccio, renderebbe la situazione ancora più grave, soprattutto considerato che la fine dei lavori è prevista per febbraio 2025.

Le soluzioni per accorciare i tempi esistono

Questo stato di cose è inaccettabile, e sorprende l’assenza di una presa di posizione netta da parte delle istituzioni competenti, primo tra tutti il Presidente della Provincia. Lui, insieme ai sindaci, ha il dovere morale e civico di sollecitare Anas a intervenire rapidamente, garantendo che i lavori vengano eseguiti anche durante la notte e nei giorni festivi, come accade in altre parti d’Italia.

Attualmente, infatti, le opere si svolgono solo durante il giorno, con il rischio concreto che i tempi di consegna dei lavori si prolunghino oltre il termine stabilito.

Porterò la questione in Consiglio regionale

Davanti a questa situazione, e al silenzio istituzionale che la accompagna, scriverò al nuovo Prefetto di Isernia, ai vertici di Anas e al Presidente della Provincia di Isernia, oltre a portare il tema in Consiglio regionale. Chiederò spiegazioni all’Assessore regionale alle Infrastrutture, considerato che pare essere stato escluso dalla gestione dei Fondi per lo Sviluppo e la Coesione, affidati invece alle Province per gli interventi sulla viabilità.

Ma non solo: è importante che anche i cittadini continuino a far sentire la propria voce. Non possiamo accettare che un’intera provincia venga tagliata in due per mesi. La sicurezza e la qualità della vita non possono passare in secondo piano.

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