MoVimento 5 Stelle Molise

Lavoro, la giunta immobile non dà risposte ai molisani

0

Mentre il Consiglio dei Ministri annuncia una boccata d’ossigeno per le famiglie di tanti lavoratori ex Ittierre, la Giunta regionale non perde occasione per dimostrare la propria approssimazione sul dramma del lavoro in Molise: nulla sull’attrazione di nuovi investimenti, nulla sulle politiche attive, nulla su quelle passive. Ma andiamo con ordine.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge concernente ‘Disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi aziendali’. Questo si traduce in buone, anzi ottime notizie anche per i molisani, in particolare per molti lavoratori ex Ittierre finora esclusi dagli ammortizzatori sociali perché non avevano il requisito della continuità nella mobilità in deroga.

In questo modo trova risposta l’impegno del MoVimento 5 Stelle ad ogni livello istituzionale. Tanto c’è ancora da fare, lo sappiamo. Ma abbiamo una difficoltà in più: sul lavoro, anzi anche sul lavoro, la Giunta regionale mostra incapacità.

Facciamo un esempio. Con Delibera di Giunta n. 221 del 20/04/2018 la Regione approva un Protocollo d’intesa in materia di stabilizzazione del lavoro e valorizzazione delle esperienze lavorative nella Regione Molise e negli enti strumentali del ‘Sistema Regione Molise’ per il triennio 2018/2020. Il tutto, in accordo con i sindacati dopo aver avuto con loro un confronto tecnico-procedurale.

Successivamente la stessa Regione Molise con delibera n. 447 di ottobre 2018 approva un avviso pubblico riservato al personale contrattualizzato dall’Amministrazione regionale e dagli enti parte del ‘Sistema Regione Molise’ che rispondevano ai requisiti previsti dal Decreto Madia, con lo scopo di stabilizzarli.

L’atto successivo è la delibera n. 289 di luglio 2019 che, per disegnare il fabbisogno di personale della Regione nel triennio 2019/2021, disattende quanto aveva avviato e addirittura indice un concorso per reclutare personale, eludendo quanto previsto dal Decreto Madia, cioè l’indizione di nuovi concorsi solo dopo aver stabilizzato tutti coloro in possesso dei requisiti previsti dall’art. 20 dello stesso Decreto, cosa che non è avvenuta.
Infatti l’assessore alle Politiche del Lavoro, Luigi Mazzuto, avrebbe dovuto elaborare, sempre in accordo con i sindacati, una proposta per stabilizzare i precari. Tuttavia, all’interno del Piano triennale dei fabbisogni professionali non si fa menzione degli esiti di tale procedura né alcun accenno della ricognizione compiuta dalla struttura competente.

Quindi abbiamo presentato una interrogazione in Consiglio regionale per chiedere a Mazzuto se ha effettivamente presentato la sua proposta, come annunciato anche da Toma in Aula ormai un anno fa. Se Mazzuto ha fatto quanto doveva, vogliamo sapere quali sono stati gli esiti e quali i provvedimenti assunti o che intende assumere. Se l’assessore non ha fatto nulla, vogliamo capire il perché. E vogliamo capire perché, nel nuovo Piano triennale dei fabbisogni, non è stato riservato alcuno spazio ai precari; questo, a prescindere dal fatto che la legge non impone obblighi ma una semplice facoltà. Parliamo di 600 persone a cui Toma e Mazzuto devono risposte.

Infine, per quanto riguarda la Gam, tutte le parti in gioco conoscono l’impegno del MoVimento ad ogni livello istituzionale anche su questo fronte. Come richiesto da lavoratori e sindacati, i nostri portavoce nazionali hanno chiesto e ottenuto un nuovo Tavolo di confronto presso il Ministero dello Sviluppo economico, mentre l’assessore Mazzuto resta ad osservare. L’esasperazione dei lavoratori è quella di chi ha compreso che la Giunta regionale è immobile, di chi non riconosce in Mazzuto un interlocutore e quindi chiede di agire a livello nazionale come sta avvenendo.

Intanto ieri, dopo un lungo confronto, siamo riusciti a fare sintesi su un documento votato da tutto il Consiglio e condiviso preliminarmente con le associazioni sindacali e i lavoratori intervenuti: profilazione dei lavoratori, rafforzamento dei centri per l’impiego, realizzazione di un sistema informativo del lavoro, bandi di pubblica utilità, un tavolo presso il Mise per il contratto di sviluppo industriale della GAM, autoimpiego, monitoraggio costante da parte della seconda commissione e cabina di regia con la struttura regionale.

Crediamo che la Regione debba creare le condizioni per sostenere ed incentivare il tessuto imprenditoriale del territorio.
Fanno sorridere, invece, le rimostranze del Pd che adesso invoca soluzioni: hanno governato cinque anni, ma ora sembra lo abbiano dimenticato. Forse è un bene, per loro e per tutti.

Condividi

Comments are closed.