Alle considerazioni del MoVimento 5 Stelle molisano sulla proposta di legge elettorale regionale presentata da Vincenzo Niro (UDEUR), il consigliere regionale ha risposto in maniera decisa su tutti i giornali locali. Facciamo un po’ di chiarezza.
Riportiamo il testo del “Codice di buona condotta in materia elettorale” in cui al II paragrafo, art. 2b delle “Linee guida” si legge testualmente:
“Gli elementi fondamentali del diritto elettorale, e in particolare del sistema elettorale propriamente detto, la composizione delle commissioni elettorali e la suddivisione delle circoscrizioni non devono poter essere modificati nell’anno che precede l’elezione, o dovrebbero essere legittimati a livello costituzionale o ad un livello superiore a quello della legge ordinaria.”
Essendo il Molise “Regione d’Europa” tale codice riteniamo debba valere anche per la nostra legge elettorale: in questo caso è proprio “il sistema elettorale” che viene cambiato. L’art. 14 del DL 138/11 chiede l’adeguamento degli ordinamenti regionali per quanto riguarda il numero dei consiglieri, che come è noto in Molise dovrà essere al massimo 20 più il Presidente della Giunta. Il numero dei Consiglieri da eleggere, come riportato da art. 2 della Legge 108/68, viene determinato “con decreto del commissario del Governo da emanarsi contemporaneamente al decreto di convocazione dei comizi.” In definitiva non rileviamo alcuna contraddizione in quanto da noi riportato nel precedente articolo del blog: non è necessaria alcuna riforma elettorale per adeguarsi al ridotto numero dei consiglieri!
Non riteniamo scandaloso il fatto che un nuovo partito o movimento debba raccogliere delle firme che dimostrino un minimo di consenso, ma riteniamo scandaloso esonerare quei partiti che hanno già rappresentanza istituzionale per evitare di incappare in errori formali come quelli che hanno fatto annullare le ultime elezioni: se ci sono delle regole vanno rispettate da tutti, non cambiate per ragioni di opportunità. Inoltre chi in passato le ha raccolte (coi metodi che sappiamo) ed è stato eletto, non può certo campare di rendita vita natural durante, nel senso che non è detto che i cittadini siano disposti nuovamente a dargli fiducia. Quindi è giusto che debba prendere le firme esattamente come un nuovo movimento o partito che si affaccia sulla scena politica. Ai blocchi di partenza si parte tutti dallo stesso punto e con le stesse regole.
Non ci spaventa lo sbarramento così alto, se saranno necessari 20.000 voti per inserire dei portavoce dei cittadini all’interno del Consiglio Regionale vorrà dire che ce li andremo a prendere!
Sulle preferenze di genere non andiamo a criticare le ragioni politiche della scelta, ma proprio le ragioni sociali: non riteniamo che sia opportuno utilizzare questo sistema che è fortemente discriminatorio, a nostro avviso, nei confronti delle donne.
Dulcis in fundo il mancato recepimento della norma che limita a due i mandati consecutivi che un Governatore può esercitare
trova questa giustificazione da parte del Consigliere dell’UDEUR: “io sono del parere che tale limite debba essere tolto anche dove è presente, poiché esso […] rappresenta un vero limite alla libera scelta dei cittadini elettori”. A titolo informativo ricordiamo che l’art. 2 comma f della Legge 165/04 non è stata recepita solo da tre regioni: Lombardia che ha Roberto Formigoni (PDL) al terzo mandato, l’Emilia-Romagna che ha Vasco Errani (PD) al quarto, e, appunto, il Molise!
La Regione Molise manca di una legge elettorale propria da quarant’anni. Perché fare una riforma elettorale a due mesi dalle elezioni, dopo che si è avuto un anno di tempo per poterci provare, e proprio ora in un momento in cui il Consiglio è limitato nelle sue funzioni e risulterà estremamente difficile mettere d’accordo le varie posizioni. Proprio per le ragioni qui esposte riteniamo opportuno declinare l’invito del Consigliere Niro a partecipare alle consultazioni con partiti e movimenti che sta promuovendo in questi giorni.