Le segnalazioni che abbiamo ricevuto dall’interno del ‘Cardarelli’ di Campobasso non potevano cadere nel vuoto. Così le abbiamo raccolte e, dopo i nostri sopralluoghi nella struttura e un esposto in Procura, registriamo un dato che ci preoccupa molto: l’Asrem inizia a rendersi conto soltanto ora delle evidenti carenze della principale struttura ospedaliera molisana.
Le carenze strutturali e organizzative dell’ospedale ‘Cardarelli’ di Campobasso sono state oggetto di diversi nostri richiami e denunce, portati all’attenzione tanto dei vertici Asrem che della Giunta regionale. Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni su quello che accade all’interno dell’ospedale più importante della regione. Segnalazioni che ci hanno spinto ad effettuare più sopralluoghi in quella struttura, per verificare di persona le criticità testimoniate. In particolare ci riferiamo alla promiscuità tra i reparti, all’assenza di ‘zone grigie’, alle attività di sanificazione.
Ci sono pervenuti diversi messaggi, con tanto di video allegati, che evidenziano grandissime criticità negli impianti che devono garantire l’ossigenazione ai ricoverati nei reparti Covid. Quelle immagini ci hanno scosso profondamente, nonostante ciò abbiamo valutato che fosse quanto mai inopportuno creare allarmismo. In una situazione già drammatica, anche da un punto di vista psicologico, bisognava innanzitutto scongiurare che i cittadini spaventati rinunciassero alle cure.
Allo stesso tempo, era però necessario fare qualcosa di concreto affinché chi di dovere verificasse se quegli impianti, che sembravano ‘di fortuna’, fossero idonei a garantire le cure necessarie a chi lottava contro un virus spietato. Abbiamo perciò immediatamente segnalato le presunte carenze alla magistratura, con un esposto dettagliato e corredato da immagini e video, a firma di Andrea Greco, Angelo Primiani, Valerio Fontana e Fabio De Chirico. Non abbiamo voluto strumentalizzare politicamente la vicenda, riponendo piena fiducia nel lavoro dei magistrati. Attendiamo fiduciosi gli esiti delle indagini.
Ma il vero problema sta nella risposta a quelle carenze da parte dell’Azienda sanitaria regionale. Solo di recente, con mesi di ritardo, l’Asrem ha realizzato di dover porre rimedio a molte di queste criticità, tra le quali gli impianti di ossigenoterapia. Impianti, lo ricordiamo, fondamentali per chi combatte contro una polmonite bilaterale.
Prendiamo atto dell’azione di Asrem, ma siamo costretti a sottolineare come la pandemia duri ormai da più di un anno. E il ritardo accumulato per adeguare quegli impianti salva vita è mostruoso e inaccettabile. Durante tutti questi mesi, a quelle macchine sono stati collegati centinaia di nostri corregionali. Continueremo a monitorare con attenzione le eventuali altre criticità che ci verranno segnalate, ma ci aspettiamo davvero un cambio di passo nella gestione dell’emergenza, che i molisani non possono più attendere.