Ogni istituzione che si rispetti tutela i propri tesori, non li abbandona. La Regione Molise, però, sembra non capire l’importanza del Parco storico regionale agricolo dell’olivo di Venafro. Per questo motivo, insieme ai colleghi del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale abbiamo depositato una interrogazione urgente a mia prima firma. È arrivato il momento di capire se i vertici regionali hanno davvero intenzione di lasciar morire il Parco: sarebbe un atto di miopia politica e strategica.
Di Vittorio Nola, portavoce M5S in Consiglio regionale del Molise
Quello di Venafro è l’unico Parco dedicato all’olivo nel Mediterraneo, inserito dal Ministero delle Politiche agricole e forestali nel ‘Registro nazionale dei Paesaggi rurali storici’. Si tratta infatti di uno dei luoghi storicamente più importanti dell’olivicoltura mediterranea.
Con la nostra interrogazione abbiamo raccolto l’allarme di cittadini e associazioni, che più volte hanno segnalato la carenza di fondi per la sopravvivenza del Parco. Questa è l’ennesima iniziativa pensata dal MoVimento 5 Stelle per tutelare la ricchezza olivicola regionale. Lo scorso anno, infatti, fu approvata la nostra mozione che raddoppiava i finanziamenti al Parco dell’Olivo di Venafro, portandoli a 100.000 euro.
Ad oggi la Regione non ha mosso un dito
Pochi giorni fa i vertici del Parco hanno inviato alla Regione una nota di denuncia. In essa si evidenziano mancati finanziamenti a favore dell’Ente per l’esercizio 2020, nonostante abbia in cantiere progetti ordinari e straordinari come la manutenzione dei sentieri, il Piano turistico ambientale e la Community Map rientrante nel ‘Progetto Interreg Cross Border Olive’.
Gli obiettivi della nostra interrogazione urgente
Con la nostra interrogazione urgente, chiediamo al presidente Donato Toma e all’assessore competente Nicola Cavaliere se esistono e a quanto ammontano le risorse per finanziare il Parco dell’Olivo. Ma vogliamo sapere anche quando e come la Regione Molise intende finanziare i progetti che l’Ente Parco ha già predisposto e quando saranno liquidate le risorse stabilite dal Programma di sviluppo indicato nella legge regionale istitutiva dell’Ente.
Restare in silenzio di fronte a tali semplici sollecitazioni sarebbe un colpo mortale per il Parco. Si tratterebbe dell’ennesima occasione persa per tutelare le tipicità del nostro territorio, lasciando morire un altro asset strategico dell’economia regionale.