Ci siamo. Tra qualche ora, con le elezioni Politiche, capiremo la strada che ha intrapreso il nostro Paese per i prossimi anni. Noi, in questi giorni, di strada ne abbiamo fatta tanta: oltre duemila chilometri per raccontarvi come vediamo il nostro, il vostro futuro. Abbiamo girato il Molise come facciamo spesso, con la testa di chi ha un progetto deciso con i cittadini, pensato per loro, e il cuore di chi non si gioca una poltrona, ma l’avveramento di un’idea nella quale crede.
Il MoVimento 5 Stelle è la prima forza politica del Paese, quindi il Molise ha bisogno di suoi rappresentanti a Roma.
I nostri candidati al Senato Luigi Di Marzio e Fabrizio Ortis e alla Camera Antonio Federico e Rosa Alba Testamento (che potete conoscere qui), vi hanno raccontato i 20 punti per l’Italia: il programma di governo per migliorare la qualità della vita degli italiani e che potete leggere qui in ogni suo aspetto.
Vi abbiamo raccontato che vogliamo tagliare le leggi inutili e rendere la vita dei cittadini, delle famiglie e delle imprese più semplice, con meno burocrazia. Il MoVimento 5 Stelle, inoltre, ha realizzato un sito ad hoc (www.leggidaabolire.it) che consentirà a chiunque di segnalare le leggi da abolire. Una campagna di ascolto dei cittadini per individuare quali sono le leggi che rendono più difficile la loro vita.
Vogliamo una nazione smart è un’Italia che investe in banda ultralarga, internet delle cose, digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, ma anche mobilità elettrica e formazione. Un’Italia che torni a una vita di qualità, con meno burocrazia, migliori servizi pubblici e più opportunità di lavoro e impresa.
Vogliamo puntare sul reddito di cittadinanza che rilancia il lavoro, riforma i Centri per l’impiego e aiuta le imprese a contare su una forza lavoro già formata. Questa misura esiste in tutti i Paesi dell’Unione Europea, tranne che in Grecia e in Italia. Nell’Italia del 2018, nessuno deve rimanere indietro, né vivere sotto la soglia di povertà relativa di 780€ al mese. Ma anche su una pensione di cittadinanza: nessun pensionato deve vivere sotto la soglia di povertà di 780€ al mese. La nostra è una misura di giustizia sociale che vuole garantire a tutti i pensionati una vita dignitosa.
Vogliamo puntare sulla qualità della vita di cittadini e imprese, perché entrambi devono essere liberi di lavorare onestamente, producendo valore e pagando il giusto.
Vogliamo tagliare gli sprechi significa smettere di pagare assicurazioni dei parlamentari per punture d’insetto, insolazioni, guida in stato di ebbrezza. Significa ridurre gli stipendi dei parlamentari, come abbiamo già fatto per i nostri. Significa eliminare enti inutili, grandi opere inutili e ridurre la giungla delle partecipate. E noi abbiamo la libertà di farlo.
Qualità della vita significa anche sentirsi sicuri. Diciamo basta ad amnistie, indulti, depenalizzazioni e al depotenziamento delle norme penali. Le nostre forze dell’ordine meritano risorse adeguate: 10 mila nuove assunzioni, investimenti in strutture, attrezzature ed equipaggiamento dovranno tornare ad essere la priorità.
Sull’immigrazione la destra ci ha detto che siamo di sinistra e la sinistra ci ha detto che siamo di destra. La realtà è che noi vogliamo fare l’unica cosa che né la destra né la sinistra hanno mai fatto: fermare il business dell’immigrazione. L’immigrazione è un fenomeno che non è mai stato gestito adeguatamente, perché qualcuno ci ha lucrato, con l’appoggio di politici compiacenti.
Vogliamo tutelare i risparmi dei cittadini con risarcimenti ai risparmiatori truffati e vogliamo riformare la vigilanza bancaria e creare una Procura Nazionale per i reati finanziari. Vogliamo ad esempio, una banca pubblica che dà credito a imprese e start up nei settori strategici è una realtà che funziona in tanti Paesi europei. In Italia chi ha bisogno di credito per avviare un’attività si scontra spesso con un sistema bancario sordo alle sue esigenze.
Vogliamo una Sanità pubblica e di qualità. I soldi per la sanità non ci sono mai, dice la politica (la stessa che le risorse per le banche le trova sempre). Negli ultimi 6 anni la sanità pubblica italiana ha visto tagli per più di 25 miliardi di euro rispetto al fabbisogno. Molte prestazioni che prima erano garantite oggi sono a pagamento anche a causa delle lunghe liste di attesa. In Italia circa 11 milioni di persone nel 2016 hanno rinunciato a curarsi perché non potevano permetterselo o per le liste d’attesa troppo lunghe.
Vogliamo garantire una qualità della vita degna di questo nome alle famiglie con figli e alla terza età, aumentando la spesa per il welfare.
Lotteremo e soprattutto sconfiggeremo mafie e conflitti d’interessi. Per questo va riformato l’attuale articolo 416 ter, per provare il voto di scambio politico mafioso, un vero e proprio cancro per il nostro Paese e vogliamo potenziare l’utilizzo delle intercettazioni.
Riformeremo la giustizia. Il principio è semplice: chi sbaglia, deve pagare, in modo certo e in tempi rapidi. Non è più accettabile che i processi vadano in fumo a causa delle attuali norme sulla prescrizione, non è più accettabile che le imprese che lavorano onestamente si vedano escluse dagli appalti pubblici perché non rientrano nel giro degli amici degli amici. Vogliamo introdurre il Daspo per i corrotti.
Vogliamo puntare sulla green economy. I governi che in questi anni hanno favorito la cementificazione, che non hanno mosso un dito contro il dissesto idrogeologico, o non hanno fatto partire un serio programma di bonifiche, non sono solo responsabili di uno scempio ambientale, ma anche di un’enorme perdita economica.
Ridurremo il debito/Pil di 40 punti, perché non conta tanto il livello di debito in termini assoluti quanto, piuttosto, in rapporto alla ricchezza e alla crescita. Vogliamo superare la cosiddetta ‘Buona scuola’, mettendo fine al precariato degli insegnanti e puntando sugli investimenti nell’edilizia. I ragazzi hanno diritto a insegnanti che garantiscano continuità didattica e a classi confortevoli in cui apprendere, non in classi pollaio in cui sono stipati in 30 alunni.
Tuteleremo il Made in Italy che se fosse un brand, sarebbe il terzo al mondo: il nostro turismo, i beni culturali, le eccellenze agroalimentari meritano una classe politica che abbia la volontà di valorizzarli e proteggerli.
Investiremo nei settori strategici perché creare posti di lavoro senza inquinare e devastare i nostri territori si può. Quello che per la vecchia politica sacrifica sul sacro altare dell’austerità, per noi è valore aggiunto: bonifiche, rete idrica, rete elettrica, adeguamento sismico, mobilità pulita e sostenibile, dissesto idrogeologico, riqualificazione urbanistica, edilizia scolastica e sanitaria, banda ultra larga, infrastrutture immateriali.
Infine vogliamo superare la Legge Fornero: bisogna andare in pensione dopo 41 anni di contributi versati o quando la somma tra età e anni di contributi equivale a 100.
Sono idee concrete e realizzabili. Idee che sono solo il riassunto di una visione dell’Italia differente rispetto a tutti gli altri. Abbiamo cercato di raccontarvele come sempre senza filtri, in modo diretto e ci dispiace non aver potuto raggiungere tutti i centri molisani. Niente paura: ci vedremo tra qualche settimana.
Ora, però, ci aspetta un appuntamento importante. Il centrosinistra è in frantumi. Il centrodestra propone gente come il condannato Michele Iorio o come la candidata della Lega che dice di essere partito antisistema ma si candida con chi in Molise è stato il sistema (oltre a Iorio, anche e soprattutto Patriciello che saltella da una coalizione all’altra piazzando cognati nei posti chiave). Noi siamo lontani da condanne, sistemi e vuote coalizioni.
Per anni vi abbiamo raccontato un sogno, ora vogliamo realizzarlo. Per questo abbiamo bisogno di tutti voi. Basta tracciare una croce sul simbolo del MoVimento 5 Stelle, niente di più.
Partecipa. Scegli. Cambia.