L’incontro online sullo Stato generale della pesca nell’Adriatico è stato un importante momento di confronto, utile ad analizzare necessità e opportunità del settore. Presenti il ministro per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Stefano Patuanelli, l’ex sottosegretario al Mipaaf Giuseppe L’Abbate e la deputata Mirella Emiliozzi. Ma ho ritenuto importante che partecipassero anche le associazioni molisane, perché credo che la consapevolezza, il confronto e l’ascolto siano le basi per risolvere qualsiasi problema. Servono soluzioni strutturali come contratti di filiera, plafond sulle giornate lavorative e sostegni al reddito.
L’incontro sullo Stato generale della pesca è stato una tappa importante di un percorso non semplice, viste le difficoltà impreviste della pandemia ma anche le ormai note complicazioni burocratiche dovute al disallineamento delle normative nei vari Paesi dell’Unione europea.
Davanti a problemi di tale portata, ora bisogna saper sfruttare la grande opportunità che viene dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Le istituzioni devono saper dare risposte strutturali. Penso alla riforma degli ammortizzatori sociali, alla quale sta già lavorando il ministro Stefano Patuanelli, e ai vari strumenti di sostegno al reddito, ‘attrezzi’ indispensabili per realizzare una rete di welfare che tuteli lavoratori e imprenditori.
Ma anche le associazioni hanno una grande responsabilità. Ora serve coesione, collaborazione, per superare la fase della protesta e passare a quella della proposta. Il Pnrr, infatti, può favorire i contratti di filiera, favorendo l’aggregazione delle imprese che in questo modo avrebbero maggiore facilità di posizionarsi sul mercato e riuscirebbero anche a portare una voce più forte ai Tavoli che contano.
Il ruolo delle associazioni e le soluzioni arrivate da Termoli
Tuttavia voglio soprattutto rilanciare l’allarme di Basso Cannarsa dell’Organizzazione Produttori ‘San Basso’ di Termoli. I pescatori sono disorientati e spaventati. Chiedono la chiusura delle zone invece del fermo delle attività, ma per sopperire alla mancanza di giornate di lavoro bisogna saper piazzare meglio il prodotto. Per questo chiedono che sia stabilito un plafond delle giornate in modo che le imprese sappiano quanti e quali giorni lavorare durante l’anno, restando libere di gestirsi acquisendo flessibilità e competitività sul mercato.
Il settore pesca deve essere un vanto per il Paese, in termini economici, ma anche storici e sociali. Le istituzioni devono saperlo tutelare in pieno accordo con le associazioni e la scienza.
Ringrazio il ministro Stefano Patuanelli per l’attenzione concreta al tema, ringrazio l’ex sottosegretario Giuseppe L’Abbate e la deputata Mirella Emiliozzi per aver aperto un confronto costruttivo col mondo della pesca e trovare convergenza sulle soluzioni a tanti problemi. Ritengo che la presenza del Molise a questo Tavolo sia stata fondamentale, quindi ringrazio quanti lo hanno organizzato e chi ha partecipato.