Sapevate che il costo annuale di un tesserino di pesca è passato da 30 euro e 51,30 euro, per un aumento di oltre il 70%? E che per il 2017 la Regione Molise ha in pratica azzerato i fondi per la pesca sportiva? Abbiamo depositato un’interrogazione in Consiglio regionale sul rialzo della tassa e sull’utilizzo dei suoi proventi ma la Regione ci ha risposto evidenziando diverse carenze gestionali
La tassa per la licenza annuale all’esercizio della pesca è stata adeguata con la legge regionale 10/2016 che tra le altre cose ha anche rideterminato al rialzo varie tasse per concessioni. Quello che colpisce, però, è che a fronte di maggiori introiti non si segnalano maggiori servizi ai cittadini. Ma scendiamo nel dettaglio.
I proventi derivanti dalla tassa sono destinati:
– per l’80% al ripopolamento della fauna ittica;
– per il 10% alla realizzazione di infrastrutture finalizzate alla pesca sportiva esercitata da pescatori portatori di handicap o alla ripulitura degli argini fluviali dai rifiuti abbandonati;
– per il 10% al conseguimento degli obiettivi più ampi previsti nella legge.
Questa ripartizione è contenuta nella risposta alla interrogazione del MoVimento 5 Stelle Molise, una risposta firmata dal governatore Paolo di Laura Frattura che specifica anche altri aspetti.
Bisogna sapere che fino allo scorso anno la materia della pesca nelle acque interne era delegata alle Province. In quel caso, la Regione concedeva agli enti provinciali solo contributi finalizzati al ripopolamento ittico, nonostante, come abbiamo detto, la legge prevedeva che quelle stesse risorse potevano servire anche a realizzare altre attività come rimuovere i rifiuti dagli argini, dare contributi alle associazioni, creare strutture pesca per i diversamente abili. Invece non è stato fatto niente di tutto ciò.
Sempre dalla risposta di Frattura apprendiamo che per il 2016, ma per soli cinque mesi visto che dal 1 giugno di quell’anno le competenze sono passate all’ente regionale, proprio la Regione aveva stanziato 33 mila euro da destinare alle Province esclusivamente per il ripopolamento ittico. Purtroppo però, ancora oggi non è possibile sapere se questi soldi sono stati liquidati e, soprattutto, se sono stati utilizzati. Come non è possibile sapere se il ripopolamento ittico sia proseguito anche quando le competenze sono passate dalle Province alla Regione.
Così “per fugare ogni dubbio”, nel bilancio previsionale 2017 la Regione Molise non ha previsto alcuno stanziamento neanche per il ripopolamento ittico la cui quota, come abbiamo visto, rappresenta oltre il 80% dei proventi dei tesserini.
Il risultato è che per quest’anno il fondo destinato alla pesca sportiva è stato praticamente azzerato e che i pescatori ora pagano molto di più per un tesserino in assenza del ripopolamento ittico e senza poter fruire di strutture necessarie. Ma alla Regione tutto questo non interessa.