MoVimento 5 Stelle Molise

Piano paesistico: risposte vaghe dalla Giunta, il Molise senza strategia

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Il Molise non ha ancora un Piano Territoriale Paesistico regionale e nessuno sa quando lo avrà. Il Piano Rigenerazione Urbana, che dovrebbe sostituire il vecchio Piano Casa, è un’idea fantasma per questa maggioranza. Durante l’ultima seduta in Consiglio, abbiamo avuto la conferma che la Regione continua a navigare a vista, senza un progetto chiaro per il futuro del nostro territorio

di Roberto Gravina

Durante l’ultima seduta di Consiglio, la nostra interpellanza mirava a fare chiarezza sui tempi per l’approvazione del nuovo Piano Paesistico regionale, sulla riattivazione della collaborazione con l’Università del Molise e sulla necessità di un nuovo Piano di Rigenerazione urbana per rilanciare il settore edilizio e garantire sviluppo sostenibile e sicurezza del patrimonio immobiliare.

Per questo motivo, ci aspettavamo risposte concrete invece abbiamo ricevuto solo una lettura burocratica da parte del sottosegretario Niro, in assenza del presidente Roberti. Ci è stato detto che, dal luglio 2023, la priorità della Giunta è stata sciogliere il precedente comitato tecnico e sostituirlo con un nuovo organismo che, dopo un anno, si è riunito due volte, nel giugno 2024, per limitarsi a stilare un elenco di tematiche da affrontare. Se questo è il passo della programmazione regionale, significa che per avere un vero piano territoriale potremmo dover aspettare ancora anni.

A rendere ancora più grave la situazione è la totale assenza di risposte sul nuovo Piano di Rigenerazione Urbana che dovrebbe colmare il vuoto lasciato dal Piano Casa dopo la bocciatura della Corte costituzionale. Il comparto edilizio è già in difficoltà per la fine dei bonus e la scadenza dei fondi PNRR. Qui non si sta solo perdendo tempo: si sta lasciando il Molise senza strumenti fondamentali per la pianificazione e la crescita e per il sostegno “sostenibile” ad un settore importante per il Pil regionale. La nostra Regione non può continuare a restare indietro. Chiediamo un cronoprogramma chiaro, scadenze precise e un’assunzione di responsabilità da parte della Giunta.

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