Prima, l’interrogazione per chiedere chiarezza sull’organizzazione del settore. Ora il MoVimento 5 Stelle ha presentato una mozione per mettere fine all’attuale modo di gestione: lo vogliono anche le associazioni.
In effetti i numeri da business ci sarebbero. Il randagismo, infatti, è uno dei grandi problemi che affligge (anche) il Molise. Dai dati ufficiali acquisiti dal sito istituzionale del Governo (www.salute.gov.it) si apprende che dall’ultima rendicontazione annuale inviata dalle regioni e dalle province autonome al Ministero della Salute, risultano 6 milioni di cani di proprietà e 590mila cani randagi, di cui solo un terzo ospitati nei canili rifugio. Peccato che proprio i numeri siano il primo problema: l’ultima rendicontazione, infatti, è del 2006. E peccato che di mezzo ci sia un settore che non dovrebbe essere affatto pensato come business. Ma, a quanto pare, è ciò sta accadendo in Molise.
Sono due i problemi legati al randagismo in regione. Il primo di carattere economico, visti i costi diretti e indiretti che ricadono sui cittadini; il secondo, di ordine etico.
Per il MoVimento 5 Stelle è arrivato il momento di fare chiarezza sull’intera questione randagismo e verificare cosa la Regione stia davvero facendo per tutti gli amici molisani a quattro zampe. Un ambito più delicato di quanto possa sembrare.
I cani abbandonati continuano ad alimentare la popolazione vagante, molte femmine gravide partoriscono e i cuccioli che non muoiono di stenti, diventando adulti, rappresentano un ulteriore serbatoio di randagi. Se non adeguatamente controllati, questi animali possono inoltre diventare serbatoio e veicolo di malattie infettive, alcune delle quali trasmissibili all’uomo, non essendo sottoposti ad alcun controllo sanitario. Possono procurare danni al bestiame allevato e agli animali selvatici e, come detto, possono alimentare il fenomeno del randagismo. Ma possono anche causare degrado e inquinamento ambientale e rappresentare un potenziale rischio di aggressione alle persone. Intanto si moltiplicano i casi in cui i cittadini decidono di ovviare al fenomeno del randagismo in modi barbari.
Già nel 2005 la Regione ha disciplinato la gestione dell’anagrafe canina e le modalità di intervento per la prevenzione del randagismo. La Delibera di Giunta n. 806 del 2012, poi, ha portato con sé il “Piano triennale per la prevenzione del randagismo 2013-2015”, redatto dalla Direzione generale per la Salute, Servizio di Prevenzione, Veterinaria e Sicurezza Alimentare. Ma nonostante l’impegno messo su carta dalla Regione, soltanto l’estate scorsa si è verificata una vera strage presso il canile municipale di Campobasso dovuta a un’epidemia di cimurro, imputabile alle pessime condizioni igienico-sanitarie delle strutture.
Per tutti questi motivi il MoVimento 5 Stelle ha posto nove domandine ad Asrem e Regione in una formale interrogazione.
- Quali progetti sono stati finanziati nell’ambito del Piano triennale per la prevenzione del randagismo?
- Quali di questi progetti sono esecutivi e quali i risultati conseguiti?
- Quali e quanti sono gli incarichi esterni conferiti ai liberi professionisti nell’ambito del Piano?
- Quali sono le attività eseguite dal pronto soccorso Asrem nell’ambito del Piano? (vogliamo capire, ad esempio, se c’è un numero telefonico di riferimento e da quanto tempo è attivo)
- A seguito del Piano sono stati stanziati fondi per i Comuni? (in tal caso per coprire quali attività? E quali enti sono stati i beneficiari?)
- Sono state istituite le guardie zoofile? (in tal caso bisogna capire come sono state selezionate, quante ne sono e quali sono le mansioni effettivamente svolte)
- Quante e quali sono ad oggi le somme corrisposte all’Asrem per le attività previste nel Piano triennale? (Attività tra cui aggiornamento di materiale informativo, pagina web, promozione anagrafe e affidi, promozione anagrafe canina, profilassi e monitoraggio malattie, corsi di formazione e pronto soccorso Asrem)
- Quante sono ad oggi le somme versate ai Comuni per i cani di quartiere e in generale per tutte le attività previste nel Piano?
- Quali sono le azioni che si intendono finanziare in futuro o in corso di finanziamento?
La risposta a queste domande è arrivata, ma ci ha lasciati insoddisfatti, anzi increduli. La Regione Molise, infatti, oltre a roboanti promesse a suon di delibere di Giunta, ben poco ha fatto in tema randagismo.
Il MoVimento 5 Stelle ha una visione diversa dell’intera questione. Per questo abbiamo depositato una mozione che, in pratica, prima chiede il ritiro della Delibera di Giunta 806/2012, quindi l’annullamento dell’infruttuoso Piano triennale, con il vantaggio di recuperare i fondi stanziati ma mai utilizzati. Chiediamo inoltre l’annullamento dell’inappropriato progetto: “Fido uno di noi”, quindi il recupero delle somme annesse e non ancora impiegate.
Di più. Serve un nuovo Piano triennale per il randagismo che punti su campagne di monitoraggio, censimento, sterilizzazione e affido. Con la mozione, insomma, vorremmo riportare il tema in Commissione e riformulare con i fondi residui un Piano ex novo, tramite una legge regionale, dunque coinvolgendo associazioni e professionisti e sottraendo l’intera materia al controllo diretto della Giunta, in quanto una reale collaborazione tra Regione, Comuni, veterinari e mondo dell’associazionismo è l’unica strada percorribile per mettere fine a questo scempio.
1 commento
Non solo una gestione ma anche dati e calcoli DA CANI.
Nella risposta all’interrogazione dei consiglieri Manzo e Federico i dati relativi all’anno 2014 , iscrizioni n.12.123 e consistenza animali n. 47.150, NON SONO VERITIERI.
Basta andare sul sito dell’anagrafe canina del Molise, forse loro non ci vanno, per verificare che la consistenza degli animali ad oggi, cioè dopo 5 mesi dal 31/12/2014, è di n. 40.912, molto di meno dei 47.150 dichiarati nella suddetta risposta. Infatti, la stessa struttura regionale, alla pag. 72 dell’allegato A (Piano nazionale della prevenzione – Linee programmatiche regionali) del Decreto del Commissario ad acta n. 24 del 22/04/2015, dichiara che per l’anno 2014 le iscrizioni sono state n. 7.087 e la consistenza degli animali era di n. 39.552. Alla luce di ciò, la differenza della consistenza degli animali iscritti nel 2014 con quella del 2013 è di n. 4.525, che rappresenta in termini percentuali un incremento del 11.4% e non del 25%. In sostanza l’incremento della consistenza degli animali iscritti nel 2014 è pressoché nella media di quella degli altri anni e superiore solo a quelle dei due anni precedenti 2012 e 2013.
Sito dell’anagrafe canina del Molise link
http://anagrafecanina.izs.it/j6_canina/?p_reg_codice=140