A distanza di un anno il Ministero dell’Ambiente risponde all’interrogazione parlamentare presentata dal MoVimento 5 Stelle, prima firmataria Patrizia Terzoni, ripetendo ciò che è già noto, cioè che le vasche di decantazione, site in contrada Capoiaccio nel Comune di Cercemaggiore, erano state realizzate per raccogliere le acque provenienti da pozzi destinati allo stoccaggio di materiali generalmente non considerati radioattivi, ma che contengono radionuclidi naturali in concentrazioni superiori alla media della crosta terrestre, i quali possono provocare un aumento significativo delle esposizioni a radiazioni.
Dopo la riunione tecnica svoltasi a giugno 2014 presso la Prefettura di Campobasso, oggi, ben un anno dopo, si è tenuta una nuova riunione dove era presente anche la Montedison che sembra abbia fatto solo una relazione di tipo tecnico sul “come” e sul “perché” avessero realizzato i pozzi, ma sul “cosa” ci si sversasse ancora non è dato saperlo con completezza.
Pare, quindi, che neanche il tavolo tecnico prefettizio di oggi a Campobasso abbia dato risposte a delle domande semplicissime: che cosa è stato sversato negli anni in quelle vasche? Che pericolo c’è per le popolazioni? Come bonificare? Di chi sono le eventuali responsabilità? Speriamo che questa azione parlamentare quantomeno riesca a tenere alta l’attenzione e soprattutto a mettere la giusta pressione sulle autorità locali competenti affinché tutto non finisca “all’italiana”!
Di seguito la risposta scritta del Ministero dell’Ambiente all’interrogazione parlamentare del MoVimento 5 Stelle.