Dopo tre mesi dalla interrogazione di Patrizia Manzo e Antonio Federico, ancora non conosciamo la qualità dell’acqua che beviamo. È ora di avere risposte chiare ed è ora che l’acquedotto Molise Centrale sia completato
Il blocco della fornitura di acqua in questi giorni a Termoli ha evidenziato per l’ennesima volta un problema sanitario sostanziale che la popolazione del Basso Molise vive costantemente da anni. Il clorito rilevato dall’Arpam dopo le analisi su campioni di acqua prelevati il 21 gennaio scorso e poi segnalato all’Asrem il 26 successivo, è una sostanza che nasce dal biossido di cloro che viene immesso abitualmente nei potabilizzatori a valle del lago del Liscione per eliminare sostanze ben più inquinanti e pericolose. Quindi, se stavolta il cloro immesso nell’acqua ha superato i valori abituali, significa che l’acqua del Liscione era più inquinata del solito?
Ricordiamo che l’invaso artificiale di cui stiamo parlando fu creato negli anni Settanta proprio con l’obiettivo di fornire e garantire ai paesi della zona acqua potabile per uso domestico, agricolo e industriale. Se quest’acqua ora potabile non è, allora vuol dire che il progetto si è rivelato un fallimento. Per risolvere il problema è necessario, anzi vitale, che la Regione si attivi, con urgenza e senza indugi, per completare l’acquedotto Molise Centrale e garantire la salubrità del fiume Biferno, che è sia sbocco delle acque reflue urbane provenienti dai depuratori di altri centri molisani, sia fonte, tramite il Liscione, delle acque per il Basso Molise. D’altronde il funzionamento regolare dei depuratori e dei potabilizzatori è indispensabile per il miglioramento della qualità delle acque sotto il profilo igienico-sanitario.
In tutto questo il MoVimento 5 Stelle Molise attende la risposta dalla Giunta regionale alla interrogazione depositata il 4 novembre 2015, che riguardava il sistema dei controlli interni ed esterni sulla qualità dell’acqua destinata al consumo umano. Già tre mesi fa, quindi, ci chiedevamo quale sia la qualità dell’acqua che beviamo in Molise, quale sia l’organizzazione dei controlli sanitari in regione, quali i criteri per la gestione dei casi di non conformità e se i Comuni rispettano le norme previste.
Interrogativi che restano in piedi oggi come allora. Per questo è giunto il momento che la Regione fornisca risposte immediate e chiare.