Il problema più grave riguarda il territorio di Termoli, dove centinaia di pratiche restano inevase. Per dare risposte a quei cittadini, abbiamo presentato un’interpellanza urgente in Consiglio regionale
di Valerio Fontana, portavoce M5S in Consiglio regionale del Molise
Commissioni mediche sanitarie: la Regione Molise non nomina gli specialisti e a Termoli centinaia di pratiche restano inevase. La questione è serissima e, vista l’importanza degli aspetti trattati, parlerei di vera e propria emergenza. Si tratta, infatti, di evadere pratiche che riguardano misure e interventi assistenziali per portatori di handicap o disabili, la non autosufficienza, minorazioni e malattie invalidanti. Questioni così delicate necessitano di interventi rapidi che non arrivano, o meglio, non possono arrivare perché la commissione medica deputata a farlo non è operativa da mesi. Le Commissioni mediche sanitarie per le disabilità sono decadute a seguito della scadenza dei termini stabiliti dalle delibere di Giunta regionale che le hanno costituite e chi deve provvedere alla nuova nomina è proprio la Giunta regionale.
A Termoli la situazione è più grave che altrove: in questo distretto, infatti, la Commissione medica-sanitaria non può neanche operare in regime di “prorogatio”, a causa dell’avvenuto pensionamento sia del segretario effettivo che del segretario supplente. Ma non è tutto, perché questa dinamica rischia di replicarsi nelle altre commissioni sanitarie, che potrebbero presentare circostanze simili. Immaginabili le ricadute assai negative che si ripercuotono in particolar modo su quelle persone che, colpite da malattie invalidanti, ancora attendono l’accertamento dell’handicap presso i distretti socio–sanitari.
L’Asrem, su richiesta della Regione Molise, avrebbe dovuto individuare una terna di medici specialisti di medicina legale (per le funzioni di Presidente), due terne di medici (di cui una composta da sanitari specializzati in medicina del lavoro) e una terna di operatori sociali oltre ai nominativi del segretario effettivo e supplente.
A tal fine, il 28 agosto 2019 l’Asrem ha emanato un avviso pubblico per la nomina delle citate terne su tutti i distretti socio-sanitari ma, ad oggi, nessun nominativo è stato individuato e intanto le commissioni sono decadute. Si è creata, così, una situazione emergenziale che deve essere affrontata con la massima celerità, soprattutto in considerazione del particolarmente ruolo svolto dalle Commissioni, ovvero accertare handicap e disabilità. E non bastano soluzioni tampone, che forse aggravano ancor di più una condizione ormai insostenibile. Si tratta di un copione già visto con gli avvisi e concorsi nella sanità molisana, che però non danno esito per motivi sempre più spesso imputabili alla Giunta regionale. È il caso, ad esempio, delle commissioni giudicatrici per i concorsi per dirigenti medici tardivamente nominate, tanto per citare il più recente.
Nel frattempo, il MoVimento 5 Stelle ha presentato una interpellanza urgente che chiede al presidenti di Consiglio e Giunta, Salvatore Micone e Donato Toma, “se sono a conoscenza dello stato di emergenza creatosi presso il Distretto socio-sanitario di Termoli, quali sono e come si intende intervenire al fine di eliminare le cause che hanno impedito all’Asrem di comunicare tempestivamente alla Regione Molise i nominativi degli specialisti per la composizione delle Commissioni di cui trattasi, cosa si intende fare per accelerare e portare a compimento l’iter procedurale di nomina e costruzione delle nuove Commissioni sanitarie e, infine, quando ritengono che potranno essere composte e nominate le Commissioni al fine di superare le emergenze in atto ed evitarne altre future nel caso si verifichino le medesime condizioni in atto presso il distretto socio-sanitario di Termoli”.
L’auspicio è che la Regione Molise intervenga in maniera tempestiva su una vicenda surreale, che si protrae da svariati mesi tra l’indifferenza generale di chi governa. È compito della politica dare certezze alle centinaia di persone che restano sospese in attesa di risposta e che intanto si vedono negare l’assistenza sanitaria che spetta loro di diritto. Tra queste persone, purtroppo, ci sono anche casi gravissimi. Proprio pensando a loro, non intendiamo mollare di un centimetro su quella che reputiamo una battaglia di civiltà, prima ancora che di diritti sociali. Resta l’amarissima considerazione di vedere un comparto che affonda sotto il piano economico, con una rete ospedaliera disastrata e una rete dell’emergenza–urgenza che oggi diventa ancor più carente sotto l’aspetto socio–assistenziale. Ormai piove sul bagnato.