Per fermare gli inceneritori serve una politica nazionale sui rifiuti diversa: la risposta non può essere lo Sblocca Italia che liberalizza gli inceneritori e abbatte le frontiere per il libero scambio dell’immondizia
Ora si scopre che il sottosegretario con delega ai Rifiuti, Mazzocca, ha deciso di spostare anche i rifiuti abruzzesi in Molise, presso l’inceneritore di Pozzilli. A parte il fatto che la decisione stride con l’anima ambientalista che ci si aspetterebbe da un Sottosegretario in quota Sinistra Ecologia e Libertà, avremmo gradito conoscere la notizia dall’assessore regionale al ramo Vittorino Facciolla, coinvolgendo le commissioni competenti e approfondendo i termini dell’accordo, non a mezzo stampa! Questo accordo dimostra tutte le incongruenze di un Pd che, insieme alla sua coalizione, tenta di arginare una devastante politica energetica e di gestione dei rifiuti, rilanciata da un decreto che proprio esso ha votato con fiducia al governo Renzi.
Sul fronte dell’incenerimento, il MoVimento 5 Stelle Molise lo ha detto nel giorno del NO al Piano regionale dei rifiuti, ancora non si può stare tranquilli. Infatti, abbiamo scongiurato il rischio di bruciare ecoballe di bassa qualità provenienti dalla Campania, ma a Pozzilli Hera Ambiente continua a bruciare combustibile da rifiuti nella maggior parte dei casi extra molisano e con tecnologie di recupero energetico scandalose da un punto di vista dell’efficienza.
La prima bozza del decreto inceneritori prevedeva la costruzione proprio in Abruzzo di uno degli impianti strategici del territorio nazionale, ma gli abruzzesi si sono opposti ottenendo il dietrofront. I rifiuti, tuttavia, da qualche parte dovevano pur andare. Così in Conferenza Stato-Regioni si sono inventati accordi interregionali che disciplinano l’art. 35 dello Sblocca Italia, quello che in pratica liberalizza la circolazione dell’immondizia da una parte all’altra del Paese. La decisione, quindi, conferma la politica reinserita in Italia dallo Sblocca Italia volta alla transumanza dei rifiuti da Nord a Sud del Paese; la stessa che ha dato origine a drammatiche realtà come la Terra dei fuochi.
Nascondere i rifiuti sotto al tappeto del Molise vuol dire rinunciare ai vantaggi economici e lavorativi che si sarebbero garantiti grazie all’economia del riciclo e ad una vera incentivazione dell’industria dei rifiuti nel territorio abruzzese. In natura, nulla si crea né si distrugge, ma tutto si trasforma. Tant’è che gli inceneritori trasformano i rifiuti in cenere ed emettono fumi che contengono, tra le altre sostanze, diossina, piombo e cadmio.
Il MoVimento 5 Stelle, al contrario dei partiti affetti da sindrome bipolare, anche sui rifiuti propone le stesse soluzioni: dalla Legge “Rifiuti 2.0” depositata in Parlamento, alle azioni nei vari Consigli Regionali e Comunali, e persegue lo sviluppo di una economia circolare. Con il tema rifiuti, il Governo Renzi e il Pd vogliono riportare l’Italia al Medioevo. Noi ci stiamo opponendo: è falso sostenere che l’incenerimento, per di più accompagnato a una libera circolazione dei rifiuti, possa essere una soluzione. Lo ripetiamo: l’attuale modello di sviluppo non ha futuro.