Mentre nel resto d’Italia monta lo scandalo dei rimborsi spese riconosciuti ai consiglieri regionali anche durante il lockdown, ovvero quando non avevano spese restando a casa, in Molise ogni consigliere ha percepito regolarmente 4.500€ al mese di “spese mandato”. In sessione di bilancio, avevamo proposto un taglio temporaneo degli stipendi, tagliando anche quella voce, per destinare fondi all’emergenza Covid. Ma ci è stato bocciato.
Di Andrea Greco, portavoce M5S in Consiglio regionale del Molise
Nei giorni scorsi, le cronache nazionali hanno mostrato con quanta indifferenza una certa politica (quella con la p minuscola) ha continuato a percepire rimborsi ingiustificati, anche in piena pandemia. In Molise è avvenuto lo stesso, ma nessuno ne parla.
La polemica dei rimborsi spese ai tempi del lockdown tocca diverse regioni
Il Corriere della Sera, tra gli altri, fa l’elenco delle Regioni poco virtuose, che hanno continuato a corrispondere ai consiglieri regionali rimborsi per gli spostamenti, gettoni di presenza e tutta una serie di privilegi, che i cittadini in difficoltà possono solo sognare: Toscana, Valle d’Aosta, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Calabria hanno sperperato centinaia di migliaia di euro al mese per rimborsare i propri consiglieri di spese non sostenute. Mentre in Puglia ne hanno approfittato per rilanciare l’idea di reintrodurre l’assegno di fine mandato ai “poveri” consiglieri.
In tutte queste regioni, lo voglio rimarcare, questi veri e propri sperperi sono stati denunciati in primis dal MoVimento 5 Stelle, poi in alcuni casi (Friuli e Toscana al momento) è intervenuta la magistratura, che sta indagando. In calcio d’angolo, il Consiglio regionale della Toscana ha deciso di sedare la polemica devolvendo i rimborsi percepiti per l’esercizio del mandato nei mesi di marzo e aprile.
In Molise 4.500 euro di rimborso spese mandato ad ogni consigliere per svolgere “attività politica”
E da noi? Anche in Molise, io e i miei colleghi del M5S in Consiglio regionale abbiamo proposto di tagliare il superfluo dai ricchi emolumenti percepiti dai membri dell’Assise, almeno fino al termine dell’emergenza sanitaria. Ma per Toma e i suoi si trattava di un provvedimento “propagandistico” e ce l’hanno bocciato con incredibile sufficienza. È così che, anche in pieno lockdown, quando tantissimi italiani e molisani faticavano a provvedere al sostentamento delle proprie famiglie, i consiglieri molisani hanno continuato a percepire i 4.500 euro di “rimborso spese mandato”. Cifra che, lo spiego ai non addetti ai lavori, serve a coprire le spese effettuate per l’esercizio dell’attività politica, senza vincoli, senza rendicontazione e, per giunta, esentasse. Qualcuno ci può spiegare quale “attività politica” abbia dovuto sostenere con questo sostanzioso importo, quando eravamo tutti costretti in casa dalla pandemia?
Non è per piaggeria, ma ieri in Consiglio ho ricordato a centrodestra e centrosinistra che io e miei colleghi del M5S abbiamo utilizzato parte di quei soldi per sopperire alle gravi carenze della sanità molisana: abbiamo acquistato ventilatori polmonari per gli ospedali, comprato e distribuito mascherine, anche agli operatori sanitari che ne erano sprovvisti. Erano stati proprio i sanitari a segnalarci queste assurde carenze e non ci abbiamo pensato due volte. Così come non tentenneremo qualora servissero altri contributi. Perché riteniamo che quel denaro debba essere utilizzato a vantaggio dei legittimi proprietari: i cittadini molisani.
Ciononostante, come è nella nostra natura da sempre, siamo riusciti a restituire quanto non speso per finalità sociali. Ciò è facilmente riscontrabile, dato che il nostro amore per la trasparenza ci porta ad aggiornare costantemente l’ammontare delle restituzioni, ovvero di ciò che gli altri gruppi politici intascano e noi rimettiamo al servizio della collettività.
Ci auguravamo che un’emergenza sanitaria ed economica senza precedenti avrebbe tirato fuori il meglio dai cittadini e, perché no, dalla politica. Invece, in Molise, gli amministratori della cosa pubblica hanno perso un’altra occasione per dimostrare di non essere cittadini di “serie A”. Ieri un’ultima, vergognosa, conferma: mentre si trovano i soldi per assessori pro-tempore, per le carte di credito, per antichi e ingiusti privilegi, la maggioranza si è rifiutata di dare risposte chiare e certe ai disabili, rimpinguando il Fondo per la Non Autosufficienza, che per fortuna almeno il governo nazionale ha aumentato per tutte le regioni. E qualcuno, attraverso un giornale telematico, ha tentato di buttarla in ‘caciara’, accusandoci di aver fatto da stampella alla maggioranza, non facendo venir meno il numero legale. Questo perché ritenevamo che rimediare alla mancanza di fondi per la prevenzione degli incendi fosse una priorità in estate, più che mettere in difficoltà una maggioranza che dimostra già, ogni giorno, di essere indegna di governare il meraviglioso popolo molisano.