Dopo le tante polemiche seguite alla presentazione in I commissione della proposta di legge 30, che punta ad allungare di ulteriori otto mesi la legislatura attuale anche in caso di annullamento delle elezioni (il 17 maggio il TAR si esprimerà in tal senso), la sua discussione è approdata in Consiglio regionale stamattina e noi del moVimento abbiamo voluto seguire da vicino tutti i lavori, interrogando alcuni dei protagonisti.
Il primo ad essere intercettato è stato Filippo Monaco di SEL che ha inizialmente immaginato un’uscita in massa dall’aula da parte del centrosinistra durante la discussione: la nostra risposta è stata pronta e abbiamo spiegato che con questo atteggiamento si sarebbe nascosta la presenza di un eventuale consigliere di minoranza che segretamente, manco tanto poi, avesse il desiderio di vedere la legge approvata così come è per garantirsi altri otto mesi di poltrona! In tal senso gli abbiamo consigliato di esprimere nettamente la sua posizione in aula per evitare qualsiasi tipo di ambiguità!
Successivamente è stato il turno di Cristiano Di Pietro, seguito a ruota da Paolo Frattura prima e Massimo Romano poi, che ci hanno confermato la volontà di discutere in aula la legge, votare in maniera contraria ed in più proporre immediatamente la modifica statutaria per la riduzione del numero di consiglieri da 30 a 20. In più l’esponente dell’IdV ci ha anche anticipato che è pronta una Delibera di Giunta con la quale si intende modificare i punti dell’ultima finanziaria ove si tagliavano le indennità dei consiglieri e si riducevano gli emolumenti per i dirigenti regionali: un’ulteriore presa in giro per i cittadini nel caso dovesse essere confermata. E’ seguito poi il turno dell’Assessore Scasserra che ha dichiarato che si sarebbe astenuto sul voto alla legge 30 nel caso non ci fosse stata una “intesa di responsabilità” con la minoranza (sic).
Nel frattempo numerosi sono i cittadini che hanno riempito l’area d’ingresso della Sala del Consiglio mentre le ore passavano a colpi di rinvio dell’apertura dei lavori che è slittata di circa tre ore! E’ stato comunque un ottimo momento per intercettare tanti consiglieri e spiegare l’indignazione che i cittadini provavano a dover assistere ad una discussione così surreale. Si delineavano quindi i due approcci: la maggioranza d’accordo nel votare favorevolmente alla legge solo in maniera bipartisan, la minoranza fermamente decisa a dire il suo NO dai banchi dell’aula!
Alle 12,35 finalmente si aprono le porte dell’aula destinata al pubblico e il discorso di apertura lo fa il Presidente Iorio proprio sull’ultimo punto all’ordine del giorno: la legge “salva-consiglio“.
Il Presidente-abusivo ha invitato la minoranza ad appoggiare responsabilmente la proposta di legge, magari modificandola ove necessario, affermando testualmente “decidiamo cosa fare in caso, eventuale, di scioglimento del consiglio regionale da parte del TAR: o proseguire a prendere l’indennità restando a casa e non lavorando, oppure decidere di continuare a lavorare in attesa della preparazione delle nuove, eventuali, elezioni“. Ha in sostanza, da buon politico navigato qual è, passato la palla al centrosinistra. Una controproposta i cittadini sono però pronti a fargliela: “Caro Presidente, in caso di annullamento delle elezioni, dato che il Consiglio non sarà più leggittimato da regolari elezioni ad operare, potete rinunciare alle vostre indennità (anch’esse illegittime) e dedicarvi solo all’ordinaria amministrazione in attesa delle prossime elezioni onde evitare di far ulteriori danni alla nostra già martoriata regione!”
Per quanto riguarda poi l’annosa questione della riduzione del numero dei consiglieri rimettetevi esclusivamente alle direttive nazionali che impongono già da quest’estate di effettuare questa operazione!
Le ore passano lunghe e lente e arrivati a metà scaletta (sono ormai quasi le 15) il Consiglio viene sciolto e non si arriva a discutere della legge in questione: tutto rimandato a data da destinarsi poichè il Consiglio di martedì prossimo sarà monotematico sul lavoro.
PS: il nostro ricorso elettorale è stato rigettato dal TAR: a giorni attendiamo le motivazioni.