Le voci sulla vendita della struttura che accoglie la Fondazione Gemelli a Campobasso destano grosso scalpore. Se confermate, la Regione dovrà far di tutto per scongiurare che l’hub regionale, il Cardarelli di Campobasso, sia nel tempo assorbito da Gemelli Molise per poi passare in gestione ai privati che avrebbero già pronte proposte d’acquisto. Al contrario riteniamo che il pubblico debba riprendersi quanto è stato costruito per gran parte con soldi pubblici. Il Molise ha bisogno di chiarimenti ma riteniamo che, qualora vi fosse la reale opportunità, la Regione debba acquisire la struttura: sarebbe un’occasione per risolvere alcuni dei problemi organizzativi della sanità pubblica molisana. Ma servono risposte immediate anche sulle carenze che si stanno verificando nelle postazioni 118 del basso Molise, dove ben 14 sindaci hanno diffidato l’Asrem. Toma e Florenzano dovranno fornire spiegazioni ai molisani, una volta per tutte.
La Regione non può restare a guardare così come ha fatto quando c’è stata la trasformazione da Fondazione Cattolica in Gemelli Molise spa con una voltura praticamente automatica degli accreditamenti, in assenza di un organismo che li controllasse. Deve invece giocare da protagonista al tavolo delle trattative, facendo pesare ai privati il fatto che i contratti di accreditamento sono scaduti già dal 2018 e ancora attendono di essere rivisti.
È la sanità pubblica a dover acquisire il privato, non il contrario!
Abbiamo depositato un’interpellanza urgente indirizzata al presidente Toma per chiedere chiarimenti sulla presunta vendita di Gemelli Molise. Vogliamo sapere fin da subito cosa intende fare la maggioranza per scongiurare ulteriori speculazioni sulla sanità pubblica. Ma anche cosa si sta facendo per promuovere una rilevazione degli asset societari della Gemelli e degli immobili di proprietà dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.
Insomma: acquisire tutto senza lasciar spazio ad altri privati e concretizzare l’integrazione tra la stessa Gemelli e il Cardarelli, stando però ben attenti che sia il pubblico ad acquisire il privato, e non viceversa. Non dimentichiamo, infatti, che l’attuale Gemelli Molise ha sempre attinto a fondi pubblici, sia in fase di costruzione che di esercizio.
Il Molise esige risposte anche sulle carenze del 118
Ma c’è un altro tema che ha bisogno di risposte immediate. Nei giorni scorsi 14 sindaci del basso Molise hanno diffidato l’Asrem contro la sostituzione della postazione medica del 118 di Castelmauro con una postazione demedicalizzata accorpata a Trivento.
Questa decisione sconfessa quanto previsto dal Piano operativo sanitario 2015-18. Ma potrebbe avere anche un impatto negativo sulla risposta alle tempo-dipendenze come già evidenziato dai verbali del Tavolo tecnico del 2019. Il quadro è aggravato poi dal fatto che, a quanto pare, la sostituzione del servizio coinvolgerà anche le postazioni di Sant’Elia a Pianisi e Cerro al Volturno. Inoltre, ad oggi, l’Asrem non prevede alcuna postazione medicalizzata per l’area di Campomarino. Quest’ultima, molto probabilmente, dovrà quindi avvalersi di quelle di Larino e di Santa Croce di Magliano.
In pratica il basso Molise sarà costretto a gestire il periodo di massimo afflusso turistico soltanto con le postazioni 118 di Montenero di Bisaccia, Termoli, Larino e Santa Croce.
Le dichiarazioni di Florenzano, che intanto denuncia la carenza di personale per tutte le postazioni 118 medicalizzate del Molise, non sono sufficienti né accettabili. Soprattutto se pensiamo che solo il 21 giugno scorso l’Asrem ha pubblicato l’avviso per reperire 25 medici per l’emergenza territoriale SET 118 con incarico libero professionale di sei mesi.
Per questo chiediamo al presidente Toma di chiarire in Aula con quali provvedimenti sono state assunte certe decisioni. Ma chiediamo anche di audire in IV Commissione il Dg Asrem Oreste Florenzano. Vogliamo conoscere gli atti programmatici alla base di tali scelte. Risposte cruciali che dovranno arrivare subito, senza che si perda altro tempo prezioso.