La pesante carenza di medici nei Pronto soccorso di Isernia ed Agnone, che mette a rischio la continuità del servizio, nonché quella registrata sulle postazioni del 118 dislocate sui territori, è il punto più basso nella gestione della sanità pubblica in Molise. Una situazione denunciata più volte nei mesi scorsi, che ieri abbiamo toccato con mano recandoci presso il ‘Veneziale’ di Isernia, dove insieme ai medici e agli infermieri si è discusso delle soluzioni percorribili a stretto giro, ma anche di quelle che invece l’Asrem dovrebbe adottare affinché si risolva una volta per tutte il cronico problema della nostra rete di emergenza-urgenza. C’è in gioco la vita dei molisani, e non solo. Si agisca in fretta.
di Andrea Greco, Angelo Primiani e Vittorio Nola
L’Asrem, l’unica azienda sanitaria pubblica del Molise, dovrebbe puntare sulla crescita in termini di efficienza ed efficacia. Prima di ogni cosa bisognerebbe investire in nuove tecnologie e personale, concetti più volte ribaditi ma sui quali riscontriamo una lentezza cronica. Se poi l’Asrem per portare a termine un bando di concorso impiega tempi biblici, i professionisti mancheranno sempre con il rischio di veder scomparire i servizi essenziali. Il tutto naturalmente a vantaggio dei privati.
La priorità è tamponare l’emergenza: ecco alcune soluzioni
In Consiglio regionale avevamo chiesto al presidente Toma di interpellare il Ministero della Difesa e della Salute con l’invio di medici militari o della Croce rossa. Una proposta ignorata, mentre i problemi restano in tutta la loro gravità. Ad Asrem, Regione Molise e commissari alla Sanità torniamo a chiedere quindi di assumersi le proprie responsabilità e di agire in fretta. Il Forum per la tutela della sanità pubblica ha chiesto l’intervento di Emergency. Bene. Ogni iniziativa che possa dare respiro ai nostri ospedali va considerata e, se possibile, attuata.
Migliaia di turisti in arrivo ma tante le norme rimaste inapplicate
Le ultime vicende legate agli ospedali della provincia di Isernia e più in generale nelle strutture pubbliche del Molise sono però ancor più inaccettabili se pensiamo di essere alla vigilia dei mesi in cui il Molise accoglierà migliaia di turisti. Per questo è importante che la Giunta regionale e la commissaria Flori Degrassi applichino quelli che sono gli indirizzi strategici in fatto di sanità e le norme indicate nel decreto Giustini del 2019. A chiederlo non siamo solo noi ma tutti i molisani. Persone stufe di vivere in una terra governata da politici incapaci di imporre scelte fondamentali per il bene della collettività.
Servono bandi attrattivi e investimenti lungimiranti
È necessario quindi invertire la rotta: le decisioni non prese da parte dell’attuale Giunta stanno portando al collasso l’intero sistema sanitario pubblico. Ma servono anche investimenti lungimiranti. A distanza di due anni infatti è impensabile che il piano di assunzioni rimanga inattuato. Il tutto con bandi per l’emergenza-urgenza che andrebbero espletati a tempo indeterminato in modo da rendere attrattiva l’offerta.
Ed è proprio sull’assenza di programmazione che è intervenuto anche Mino Bottiglieri, portavoce del MoVimento 5 Stelle nel Consiglio comunale di Isernia. “Chi doveva programmare non lo ha fatto e queste oggi sono le conseguenze – afferma -. Siamo di fronte ad una situazione drammatica che non coinvolge solo il Pronto soccorso ma anche altri reparti del ‘Veneziale’. Il tutto accade tra l’assordante silenzio dell’amministrazione comunale e del sindaco, responsabile della salute pubblica, che anziché tentare di mettere in campo azioni per risolvere le problematiche, preferisce restare in rigoroso silenzio” – conclude.
Intanto a soffrire non sono solo i più importanti ospedali pubblici della nostra regione, ma anche le postazioni del 118 di Cerro al Volturno, Castelmauro e Sant’Elia a Pianisi dove non ci sono più medici sulle ambulanze. Tutto ciò è inammissibile. A quanti con immani sacrifici assicurano prestazioni vitali, a uomini e donne, che sotto la calura estiva e senza lesinare forze, lavorano nei Pronto soccorso e nei reparti dei nostri ospedali, va quindi il nostro sentito grazie. Noi continueremo a fare proposte e impegnarci fattivamente affinché si mettano in campo subito le soluzioni più efficaci.