Tante nobili intenzioni e una sola certezza: il Molise non ha più tempo da perdere. Il Consiglio regionale deve mettersi subito al lavoro per fornire risposte a chi ha bisogno di cure, a quelle famiglie che non hanno più diritto al Reddito di Cittadinanza e non sanno più come portare il pane in tavola.
Il presidente Francesco Roberti è intervenuto in Aula per esporre le linee programmatiche del nuovo Governo regionale, il solito “libro dei sogni” che liquida con superficialità temi importanti come il superamento del commissariamento in sanità, il serissimo problema della rete dell’emergenza-urgenza, ma anche quello delle infrastrutture, dei trasporti, dello spopolamento, dell’ambiente, della formazione, dello sviluppo turistico.
Intanto siamo ormai ad agosto 2023, la campagna elettorale è finita da un pezzo e la nostra regione non ha ancora un bilancio previsionale. Tante imprese attendono i pagamenti, il personale non può essere assunto e i concorsi sono bloccati. A ciò si aggiunge il dramma delle 5200 famiglie molisane che da domani mattina piomberanno nella disperazione perché non hanno più diritto al Reddito di Cittadinanza, dopo le modifiche introdotte dal Governo Meloni.
Per questo, lo abbiamo ribadito anche in Aula: non c’è più un minuto di tempo da perdere. Bisogna affrontare subito questa autentica emergenza. Al presidente abbiamo chiesto di riunire immediatamente la IV Commissione per affiancare i servizi sociali regionali con misure concrete ed evitare che oltre 9700 persone vengano abbandonate dalle istituzioni.
Se si vuole perseguire l’esclusivo interesse dei cittadini, ci aspettiamo massima disponibilità e collaborazione sul sociale, tanto quanto sulla sanità. Dal canto nostro, ogniqualvolta ci sarà da adottare soluzioni a favore dei molisani, quella collaborazione non mancherà. Per questo, anche sulla sanità, abbiamo depositato subito un disegno di legge per istituire una Commissione di studio e intervenire al più presto sul Piano di abbattimento delle liste d’attesa, per garantire l’accesso alle cure in tempi certi, per rivedere il sistema degli appalti Asrem e il rapporto con i privati accreditati.
Ci auguriamo che queste proposte vengano subito calendarizzate e accolte dalla maggioranza.