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Sanità, il Dg Asrem Florenzano ha fallito e deve andare a casa

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La sanità molisana è sempre più carente: lo testimoniano gli ultimi dati sui Livelli essenziali di assistenza, che sono tornati sotto la soglia critica. È evidente come questi dati allarmanti siano il risultato di una pessima gestione, tanto in fase di emergenza Covid che in condizioni ordinarie. Per questo abbiamo chiesto ufficialmente, in Consiglio regionale, la rimozione immediata del Direttore generale di Asrem, Oreste Florenzano. Un atto iscritto già tre mesi fa e discusso solo ieri che la maggioranza ha bocciato nonostante l’evidenza dei fatti.

Strumentalmente, il presidente Toma ha fatto una grande confusione in questi anni, dicendosi estraneo al controllo del funzionamento della sanità regionale, in quanto commissariata. Ma non è affatto vero.

I 14 obiettivi + 2 per Florenzano: non pervenuti

La legge, infatti, assegna alla Regione il compito di fissare degli obiettivi a chi è chiamato a gestire il comparto sanitario nelle regioni, ovvero il Direttore generale. Tanto è vero che l’11 dicembre 2019, con una delibera di giunta, la Regione fissava ben 14 obiettivi per Florenzano, che stava per ricevere l’incarico. Obiettivi che vanno dal reclutamento e stabilizzazione del personale al monitoraggio dei contratti con gli erogatori privati, passando per il miglioramento di specifici servizi, come la cura dei politraumi e la riduzione dei tempi di attesa. Tutti da controllare a metà mandato del Direttore generale. Nel caso di Florenzano, che ha un contratto di tre anni, questo termine scadrà il prossimo 2 ottobre. Ma non ci risulta che tale attività di verifica sia stata avviata.

Certo non è un mistero che nessuno di questi obiettivi sia stato raggiunto. Così come non possiamo dire che siano stati rispettati i principali obiettivi di ogni direttore generale che si trovi a gestire una sanità malandata, come quella molisana. Bisognava infatti cercare di raggiungere il pareggio di bilancio – anche limitando la mobilità passiva – e migliorare i livelli di assistenza (Lea). Miseramente falliti anche questi macro-obiettivi.

Il Dg Asrem ci costa più di 150.000 euro l’anno

Eppure il direttore Florenzano costa alla collettività circa 149.000 euro l’anno, oltre gli oneri di formazione e gli oneri accessori. Con la previsione di un premio di produttività pari al 20% dello stipendio, come se avesse portato egregiamente a termine il suo mandato.

Toma continua a ripeterci di avere le ‘mani legate’, a causa del commissariamento. Ma cosa dice la legge? I commissari sostituiscono di fatto l’organo di indirizzo programmatico, ovvero il Consiglio regionale. Ma il controllo operativo della sanità resta in capo ad un organo monocratico, il Direttore generale, individuato tra una rosa di nomi dallo stesso presidente della giunta regionale. Il governatore deve infatti verificare il raggiungimento degli obiettivi fissati e, nel caso di fallimento, optare per una sospensione di 60 giorni o per la rimozione del Direttore generale. Obiettivi da non confondere con quelli conferiti dal Commissario ad Acta.

Disatteso anche il Decreto Rilancio

È chiaro che la pandemia ha contribuito a complicare le cose, aggiungendo ulteriori obiettivi da raggiungere per chi gestiva la nostra sanità. Col Decreto Rilancio il governo nazionale chiedeva di potenziare l’assistenza territorialeaumentare i posti letto strutturali in terapia intensiva. Anche in questo caso, il fallimento di Florenzano è evidente: siamo l’unica regione a non aver aumentato quei posti letto e l’assistenza territoriale è a dir poco carente, nonostante i fondi straordinari a disposizione per entrambe le finalità.

Piano di fabbisogno del personale non rispettato

Veniamo poi al problema principale della sanità molisana: la carenza di personale medico. Il piano di fabbisogno del personale non è stato rispettato. Fallimentariconcorsi di Asrem e biblici i tempi tra i bandi e le graduatorie definitive, coi vincitori intanto assunti in altre regioni. Tantissimi medici, anche molisani, disposti ad operare nelle corsie dei nostri ospedali, si sono arresi davanti alla lentezza dei concorsi e sono andati via. Un’occasione persa per tutto il Molise.

Per tutti questi motivi, che gravano pesantemente sul futuro dei molisani e sul sacrosanto diritto alla salute, abbiamo chiesto al presidente Toma di esercitare i suoi poteri di controllo sul Direttore Generale, avviando la procedura di rimozione verso chi ha gestito male questo comparto nel periodo più delicato della nostra storia. Oreste Florenzano si è dimostrato inadeguato a risolvere i problemi della sanità molisana e, a nostro avviso, li ha addirittura peggiorati. Il Molise e tutti i molisani meritano di meglio: meritano una figura in grado di operare una svolta radicale nella sanità pubblica. Ciononostante, il nostro appello è rimasto inascoltato, Toma e la sua maggioranza hanno salvato l’avvocato Florenzano. Questo è un grave errore e presto chiederemo anche alla conferenza dei sindaci di pronunciarsi sull’argomento.

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