Il Presidente-commissario è sempre più in preda ad un delirio di onnipotenza. Il Consiglio regionale, che è stato più volte umiliato da Toma, ha chiesto chiaramente la revoca del Piano operativo sanitario. Un piano adottato con un atto di imperio, senza alcuna concertazione, e che porterebbe allo smantellamento definitivo della sanità pubblica a vantaggio dei privati, regionali e non solo. Di tutta risposta, il ‘sovrano assoluto’ dichiara di voler andare dritto per la sua strada, rigettando le richieste dell’Assise e l’ormai sacrosanto invito alle dimissioni.
Di fronte a questo scenario surreale, dell’uomo solo al comando che ignora impunemente la volontà popolare – rappresentata dalla maggioranza che in Consiglio lo ha mandato sotto più e più volte – tutti hanno il dovere morale di opporsi. In particolare, pensiamo alla Conferenza dei sindaci, uno degli organismi deputati a redigere pareri sul Pos. Ci aspettiamo che l’invito del sindaco Gravina non cada nel vuoto e che la Conferenza impugni ufficialmente il Piano sanitario.
Dal canto nostro, continueremo a dare battaglia in Consiglio regionale, dove Toma non ha più i numeri da tempo. Stiamo infatti valutando la possibilità di chiedere all’Assise regionale di impugnare il Pos anche davanti al Tar.
Non la daremo mai vinta a chi ha l’arroganza di ignorare le richieste dell’intera popolazione molisana. Non ci arrenderemo mai all’idea che la sanità in Molise sia ostaggio degli interessi dei privati, un business che non tutela l’interesse pubblico ma ingrossa le tasche di pochi. Né permetteremo che i cittadini si trasformino in bancomat da svuotare, in freddi numeri. Chiediamo ora ai sindaci un segnale di responsabilità: dimostrate di stare dalla parte dei cittadini e non con chi intende privatizzare la nostra sanità.