Le dimissioni di Giacomo Papa da sub-commissario alla sanità certificano la guerra intestina che va avanti nel centrodestra molisano a danno dei cittadini. Ciò accade proprio nel momento in cui la struttura commissariale aveva iniziato a recepire e avviare le nostre proposte sul rapporto con i privati accreditati.
di Andrea Greco
È chiaro che da Roma non siano arrivate le dovute garanzie ad andare avanti sul percorso intrapreso dalla struttura commissariale. Mi riferisco in particolare all’assegnazione del budget agli istituti privati e alla questione centrale dei tetti di spesa che devono essere invalicabili per scongiurare una volta per tutte il continuo extrabudget, soprattutto per l’utenza di fuori regione. Ed ancora, sui contratti predisposti ad inizio anno, circostanza mai verificatasi in 14 anni di commissariamento, nonché l’aver incrementato i fondi per curare i molisani. Tutte questioni su cui ho continuamente incalzato il presidente Toma, che alla fine ha dovuto riconoscere che avevamo ragione. Perché solo una gestione virtuosa dei rapporti con i privati potrà far uscire il Molise dal commissariamento, altrimenti tutto il sistema collasserà.
Cosa c’è dietro le dimissioni del sub-commissario Papa?
A questo punto però sarebbe necessario capire cosa ci sia realmente dietro la decisione dell’avvocato bojanese, di cui a suo tempo abbiamo contestato la nomina, complici i suoi trascorsi professionali e politici. Papa, infatti, è notoriamente uomo di Forza Italia, molto vicino all’europarlamentare Aldo Patriciello.
Appare evidente che il solco tracciato dalla struttura commissariale ha innervosito più di qualche erogatore della sanità privata. Così alla vigilia delle elezioni regionali si registra l’addio del sub-commissario. Una conferma di come il Molise resti ostaggio di logiche che danneggiano esclusivamente gli abitanti di questa terra. Dal canto nostro, continueremo a chiedere regole certe con l’obiettivo di salvaguardare e potenziare i servizi della sanità pubblica resa un “colabrodo” da decisioni scellerate portate avanti da un governo inadeguato che solo i molisani possono mandare definitivamente a casa.
Pronto soccorso di Agnone a rischio chiusura
Nel frattempo, mentre va in scena l’ennesima lotta intestina di governo, questa mattina mi sono recato all’ospedale ‘Caracciolo’ di Agnone dove la situazione del Pronto soccorso è diventata esplosiva. Il reparto infatti rischia la chiusura a causa la carenza di personale medico e turni massacranti non più sostenibili. Una situazione che si verifica anche negli altri ospedali della regione. A riguardo ho chiesto al commissario ad acta Toma di adoperarsi immediatamente affinché reperisca camici bianchi dalla graduatoria dei medici venezuelani per assicurare la continuità del servizio.