Dopo la sonora bocciatura rimediata nel Consiglio monotematico di fine settembre, il presidente-commissario è stato nuovamente sfiduciato in Aula. Il Consiglio regionale ieri ha votato, per la seconda volta, il ritiro del Piano operativo sanitario 2019-21: nove i voti a favore della nostra mozione e sette gli astenuti. Ormai è lampante: la maggioranza non esiste più. Ma la verità è che senza un cambio di regia, in Molise non cambierà mai nulla.
Il Piano è stato adottato dallo stesso neo commissario Toma ma, a suo dire, non piace neanche a lui. Ci sorge il dubbio che il ‘Toma commissario’ non vada d’accordo col ‘Toma presidente’. Che il Pos 2019-21 leda il diritto alla salute dei cittadini molisani è un dato di fatto. Così come non è opinabile il peggioramento dei Livelli essenziali di assistenza in regione, messo nero su bianco da organismi indipendenti come Agenas. Ma il presidente-commissario dice di avere le mani legate ed ammette candidamente di aver adottato un atto di programmazione che dice di avversare.
O cambia la guida della Regione, o in Molise non cambierà mai nulla
Tutto ciò è assolutamente ridicolo e pericoloso. Perché mentre lui gioca al poliziotto buono e cattivo con sé stesso, i molisani sono sempre più abbandonati a loro stessi, senza ricevere un’adeguata assistenza sanitaria. Oggi dovremmo esultare per l’ennesimo risultato ottenuto dai banchi dell’opposizione, per l’ennesima volta in cui abbiamo mandato sotto la maggioranza. Invece torniamo a casa con l’amara convinzione che nulla potrà mai cambiare, almeno finché alla guida della Regione ci sarà chi si è dimostrato incapace di governare e assolutamente scollegato dalla realtà.
Semplicemente la maggioranza non esiste più, soprattutto quando si tratta di prendere decisioni sulla sanità. L’Aula gli chiede di ritirare il Pos 2019-21 e di avviare i tavoli di concertazione. Diversi sindaci gli chiedono lo stesso. Del resto, glielo impone la legge. Ma il presidente-commissario va ancora dritto per la sua strada, in attesa di redigere il nuovo Pos 2022-24.
Ma è opportuno sfatare un’altra grandissima ‘fake news’ al riguardo: il Pos appena approvato non scadrà a breve, come suggerisce la data. Il Pos resterà in vigore finché non sarà approvato il successivo. E questo vuol dire che, stando al pessimo documento licenziato da Toma, la nostra sanità continuerà ad essere smantellata, perché certi processi sono irreversibili e lo sappiamo bene. Non ci resta che chiedere ai sindaci, alle associazioni, agli stessi medici, ai cittadini, di ribellarsi insieme a noi a questa politica contraria alla sanità pubblica. Bisogna mandarli a casa, prima che sia troppo tardi.