Basterebbe leggere la cronaca di questi giorni per comprendere i motivi delle nostre denunce sulla disorganizzazione della rete di soccorso in Molise. Sempre più spesso mancano le ambulanze, soprattutto perché le poche esistenti vengono utilizzate per trasportare i pazienti Covid. Il governatore Donato Toma e il direttore Asrem Oreste Florenzano devono agire al più presto per risolvere queste criticità. Porteremo di nuovo la questione all’attenzione del Consiglio regionale.
Di Angelo Primiani, portavoce M5S in Consiglio regionale
In questo momento di assoluta difficoltà bisogna utilizzare al meglio ogni risorsa per garantire risposte capillari e adeguate all’emergenza sanitaria. Tuttavia in Molise assistiamo ad episodi drammatici che non possono rimanere inosservati, e a cui il Governo regionale deve dar conto. Un esempio su tutti: l’incidente accaduto a Campomarino, in cui mancando l’ambulanza di Termoli un paziente ha dovuto attenderne una dalla provincia di Foggia. Anche in piena pandemia, quindi, i molisani sono vittime di una rete dell’emergenza priva di programmazione e che lascia il campo all’improvvisazione quotidiana.
La prima responsabilità è dell’Asrem: sono infatti i vertici dell’Azienda sanitaria regionale a doverci spiegare, tra le tante cose, perché Termoli avendo circa 35.000 abitanti debba servirsi di una sola ambulanza. Ma soprattutto devono dirci perché in Molise le ambulanze restano poche anche ora che devono garantire il trasporto dei pazienti Covid. In sostanza è l’Asrem a dover trovare una soluzione per tutelare la salute di tutti i molisani, ovunque si trovino e nel più breve tempo possibile.
Porterò di nuovo la questione del 118 in Consiglio regionale: anche le istituzioni hanno il dovere di attivarsi per cambiare questa situazione. Non dimentichiamo, infatti, che l’attuale rete del soccorso risente della scelta politica di prevedere l’unico ospedale Covid regionale al Cardarelli di Campobasso: una decisione antidemocratica, sponsorizzata dal dg Asrem Oreste Florenzano e dal presidente Donato Toma contro la volontà di cittadini, sindaci, personale medico, sindacati.
Inoltre è inaccettabile che a reggere tutto il sistema debbano essere solo le associazioni convenzionate con il 118, quindi sarebbe opportuno che anche le ambulanze degli ospedali vengano utilizzate per il trasporto Covid.
Infine, su questo piano credo sia opportuno inquadrare a livello normativo gli autisti soccorritori che operano a 4 euro l’ora senza assunzione e senza diritti, pur garantendo un servizio essenziale.