Ecco la nostra proposta di legge sulla musicoterapia: uno strumento importante e innovativo, pensato e realizzato in collaborazione con gli esperti dell’accademia musicale “Nuccio Fiorda”
La proposta di legge del Movimento 5 Stelle Molise, da alcuni giorni in discussione su Rousseau, si intitola: “Norme sulla Musicoterapia, disciplina della formazione e riconoscimento delle figure professionali del musicoterapista e del musicoterapeuta”. Vediamone i tratti salienti.
I presupposti. La musica non è solo arte fine a se stessa, ma attività poliedrica, ricca di valenze educative e comunicative da collegare facilmente con altre discipline. Ne viene fuori un’attività musicale ricca di stimoli che inducono la persona (anche disabile) a fare, partecipare, creare, a vivere il suono come forza coinvolgente e comunicativa. Una musica che si trasforma: ora diventa ritmo e danza, ora gioco e movimento; una musica generatrice di emozioni, che rilassa, che aiuta ad affrontare e a superare i momenti di ansia, di difficoltà emotiva e di panico.
La musica, così, diventa componente di un itinerario educativo e terapeutico, poiché aiuta l’individuo a liberare la propria creatività e a conoscersi meglio. Del resto l’apporto del suono alla qualità di vita e le influenze della musica sul comportamento dell’individuo e sulla sua unità psico-fisico-emozionale sono accertate. Studi importanti sostengono che il tipo di ascolto sviluppato dal momento del concepimento, durante la vita intrauterina e dopo, dalla nascita in poi, può condizionare la maturazione emotivo-affettivo-relazionale dell’essere umano.
In Italia, la musicoterapia rientra tra le attività professionali non regolamentate e fa parte delle arti-terapie. Essa è riconosciuta nella pratica clinica, ma non dal punto di vista giuridico. Tuttavia, anche mancando un inquadramento normativo specifico, le scuole di formazione in materia sono proliferate, ma spesso senza garanzie per iscritti e pazienti.
Gli obiettivi. La nostra proposta vuole disciplinare la musicoterapia in regione; riconoscere le figure professionali del musicoterapeuta e del musicoterapista; erogare finanziamenti agli enti pubblici e privati che assumono questi professionisti. Con la proposta, la Regione riconosce la musicoterapia come attività psico-pedagogica e socio-sanitaria di pubblico interesse e ne promuove la diffusione. Qui si intende la Musicoterapia come “uso del suono e dei suoi parametri ad opera di un soggetto qualificato, in un rapporto individuale o di gruppo, al fine di facilitare e promuovere la creatività, l’espressione, l’organizzazione e altri obiettivi terapeutici legati ai bisogni fisici, emotivi, mentali, sociali e cognitivi”.
Le figure professionali. Il Musicoterapista dovrà avere esperienza in una équipe multidisciplinare che garantisca la supervisione clinica e musicoterapica. Il Musicoterapeuta deve avere un’ottima conoscenza della musica e dell’improvvisazione clinica e deve essere abilitato al libero esercizio della professione anche al di fuori delle strutture socio-sanitarie.
Gli ambiti d’interesse. La musicoterapia interviene in tanti ambiti: educativo-preventivo, riabilitativo, terapeutico, ma sono previste anche attività in gravidanza e parto confermando l’utilità di affiancare attività sonoro-musicali ai tradizionali corsi di preparazione al parto, poiché la musica può aiutare la gestante a rilassarsi, a contenere l’ansia e a raggiungere uno stato di generale benessere psicofisico.
I costi. La nostra legge prevede che la Giunta regionale, sulla base del fabbisogno, consenta agli enti di formazione di avviare appositi corsi per acquisire la qualifica di musicoterapista e musicoterapeuta, infatti la legge prevede anche l’istituzione dell’albo professionale delle due categorie. I corsi di formazione saranno cofinanziati dalla Regione che ogni anno determinerà criteri e parametri di finanziamento, nell’ambito dei contributi generali erogabili al settore della formazione professionale. La Regione potrà erogare anche contributi in conto capitale per l’acquisto di strumenti musicali, strumentazione elettrica ed elettronica e altro materiale utile all’insegnamento. Modalità e termini per l’accesso ai contributi saranno stabiliti con appositi bandi emanati dalla Giunta.
Dunque, una proposta strutturata, completa, che riempie un vuoto normativo importante. Per questo dobbiamo ringraziare l’accademia musicale “Nuccio Fiorda” di Civitanova del Sannio. Il nostro pensiero, in particolare, va al compianto padre presidente dell’Accademia, Franco Santagata, primo redattore di questa proposta.
Di seguito il nostro Antonio Federico ci riassume le finalità della legge in un video
1 commento
Condivido la proposta di legge sul riconoscimento della musicoterapia, quello che però non va bene è che solo in Italia si continua a parlare ancora di due figure inesistenti (il musicoterapista e il musicoterapeuta). Come musicoterapeuta ritengo che è assurdo parlare di due figure diverse, perchè entrambi utilizzano la musica come mezzo di comunicazione per obiettivi educativi, riabilitativi, terapeutici ecc quindi credo che musicoterapista e musicoterapeuta sono due termini che indicano (una figura) che al pari di altre come gli psicologi, psichiatri ecc da il suo contributo nella cura delle patologie fisiche e psichiche attraverso la musica . Cambia solo il mezzo che il musicoterapeuta utilizza ma l’obiettivo è sempre quello di aiutare chi soffre.