Alla gogna i carnefici, ma senza dimenticare le vittime: senza dimenticare chi non abbassa la testa. Il MoVimento 5 stelle Molise è vicino ai quattro giovani che hanno scelto di denunciare l’ennesimo caso di corruzione che ancora una volta ha infangato l’immagine del Molise.
Da notizie di stampa apprendiamo che un funzionario della Regione, presidente di una Onlus accreditata per gestire i bandi del Servizio civile, avrebbe chiesto un “contributo” di 500 euro ai giovani molisani in cambio della manomissione della graduatoria per svolgere Servizio per dodici mesi. L’attività sarebbe stata remunerata con un compenso mensile di neanche 500 euro. In pratica, pare che un funzionario regionale prendesse soldi per favorire il salto in graduatoria di alcuni aspiranti. Se la notizia fosse vera deve far riflettere il fatto che in Molise c’è chi per denaro o altri benefit vende al miglior offerente il futuro di una generazione, dato che si tratta di giovani dai 18 ai 28 anni.
Ma a differenza di molti altri giovani, quattro cittadini, invece di accettare un patto scellerato che avrebbe subito “migliorato” i loro requisiti per svolgere mansioni di pubblica utilità, hanno preferito rivolgersi alla Questura e denunciare l’accaduto. Per noi questi ragazzi sono il simbolo di una generazione ormai stanca di svendersi, ma sono anche la prova che c’è un Molise che si ribella.
In questa vicenda vediamo da una parte una giovane generazione che, pagando in prima persona, riesce a dire basta a un sistema che da troppo tempo sta dopando speranze e sta svilendo il merito. Dall’altra, un funzionario che, come in tanti casi analoghi, ha contribuito a svendere al migliore offerente il futuro di questi e altri giovani. Soltanto uniti, solo schierati tutti insieme, con convinzione, dalla parte di quei quattro ragazzi, possiamo provare a spezzare le catene di una corruzione che corrode e spegne il futuro di tanti, ridando spazio all’onestà.
Per questo il MoVimento 5 Stelle è vicino a tutti i cittadini, molisani e non, che combattono il diffuso sistema di corruzione vigente e pretende che tutti gli organi dall’Amministrazione Pubblica riconoscano e premino la responsabilità civica. Il futuro non si vende, ma non si compra neanche.
P.s. Il funzionario in questione siede all’interno dell’assise durante le sedute di Consiglio regionale e pare sia stato inserito all’interno della macchina amministrativa ai tempi della vecchia maggioranza Iorio. Si spera che la nuova prenderà provvedimenti nel caso in cui le notizie risultino fondate.