La conoscenza della verità consente ai cittadini di poter valutare i propri amministratori in base a dati di fatto obbiettivi, senza il falso moralismo di chi ha sempre chiuso gli occhi di fronte a macroscopiche illiceità, invitando gli altri a vedere solo il lato positivo, se pur parziale, delle cose.
La gestione della sanità è un problema nazionale, ma ancor più molisano. Tante sono state le proposte del Movimento 5 Stelle Molise per migliorarla, alcune recepite, altre no, alcune provocatorie altre costruttive. Tra le prime la richiesta di delegittimazione dell’attuale dirigenza aziendale per provata incompetenza e la sua sostituzione con professionalità accreditate, di provata capacità ed onestà.
Accanto alle linee guida programmatiche per la sanità molisana, che si stanno sviluppando e argomentando sulla nostra piattaforma, ribadendo che la sanità italiana fonda il suo essere sull’assistenza pubblica, è opportuno continuare a denunciare alcune grosse illiceità e carenze, da tempo evidenziate nella gestione ASREM:
- l’“APPALTO LAVA-NOLO”, lievitato dagli iniziali 19 milioni circa agli oltre 40 milioni di euro, che impone doverosi interrogativi sia per la controversa e non chiara competizione tra le ditte partecipanti alla gara nella quale la commissione giudicatrice “determinò i criteri di valutazione solo dopo aver aperto le buste delle offerte”; sia per l’ostinata volontà da parte della dirigenza ASREM di assegnare e riconfermare i servizi in gara alla “ditta prescelta”, senza bandire una nuova gara d’appalto, nonostante il fatto che il TAR Molise avesse precedentemente decretato la nullità della stessa per “viziata nomina della commissione giudicatrice” e con l’inspiegabile raddoppio della spesa iniziale prevista in base d’asta, avallato con la semplice giustificazione di “erroneo calcolo del fabbisogno dei presidi ospedalieri”;
- la nomina e il rinnovo di contratti per numerosi coordinatori (attraverso vere e proprie assunzioni familistiche che l’azienda non avrebbe potuto mai effettuare a norma di legge) che, con l’avallo della Dirigenza ASREM, si sono comportati di fatto come funzionari e dirigenti di II livello (primari), pur non avendone i titoli né avendo vinto alcun concorso pubblico, in contrasto con quanto previsto nell’attribuzione di incarichi ex art. 15 septies, comma 1, DL 502/92, come peraltro evidenziato anche dal Tavolo tecnico interministeriale;
- l’auto-attribuzione da parte del Direttore Generale, del Direttore Sanitario e del Direttore Amministrativo dell’ASREM di compensi aggiuntivi per attività ordinarie, non retribuibili ad hoc perché già comprese all’interno dell’appannaggio annuo (DL 502/92); a tal proposito “Tavolo e Comitato interministeriale rilevano ancora una volta un comportamento del tutto autonomo e dannoso della triade aziendale”;
- l’ostinazione a non voler organizzare la rete per l’emergenza per l’infarto e a non voler individuare, con la riapertura della sala di emodinamica, il centro di riferimento, attivo 24 ore su 24, presso l’ospedale regionale con il più ampio bacino di utenza: questa, come altre inadempienze, penalizzano fortemente il cittadino molisano che non riceve un’adeguata assistenza, diversamente dalle altre regioni italiane;
- la totale mancanza nell’unica azienda sanitaria regionale di regole trasparenti ed accessibili a tutti, di centri di costo, di un seppur minimo sistema di monitoraggio delle risorse umane e tecnologiche, di una seria programmazione delle attività corrispondente alle necessità del territorio, della prassi abituale di verifica dei risultati, di accessibilità dei dati contabili (come evidenziato più volte dal Tavolo tecnico interministeriale), tanto che è incomprensibile come l’ASREM, senza tali strumenti, possa attendere a qualsiasi attività, anche per la gestione ordinaria.