Che fine faranno i 40 milioni di euro messi a disposizione dal Governo per la strada ‘Fresilia’? Dopo aver bocciato la nostra mozione che suggeriva l’utilizzo immediato dei fondi al fine di completare i lavori di questo importante collegamento, il centrodestra si affida alle soluzioni alternative e irrealizzabili del presidente Toma.
Ci ritroviamo sistematicamente a parlare del gap infrastrutturale che tiene sotto scacco questa regione. In particolare, pensiamo alle aree interne del medio e alto Molise, scollegate dal resto del territorio e pesantemente penalizzate da infrastrutture non idonee. Eppure, anche quando i fondi per risolvere questi problemi ci sono, la vecchia politica perde tempo ad aggrovigliarsi su sé stessa evitando soluzioni praticabili nell’immediato.
È questo il caso della ‘Fresilia’, un’importante opera viaria di collegamento tra la fondovalle del Trigno e quella del Biferno. L’inerzia del governo regionale e della Provincia di Isernia sta facendo saltare il banco, con la riprogrammazione di quasi 40 milioni di euro.
Ieri abbiamo portato in Consiglio regionale una proposta semplice: istituire immediatamente un Tavolo tecnico al fine di superare i vincoli paesaggistici che bloccano la realizzazione del terzo lotto. Il primo ente che deve rimuovere i vincoli è proprio la Regione Molise. L’ultimo pezzo di cantiere sottoposto a vincolo, che riguarda un brevissimo tratto, rischia infatti di paralizzare l’intera infrastruttura, con vaste aree del Molise condannate ad un inesorabile isolamento. Che, a sua volta, porta al famigerato spopolamento, all’impossibilità di fare impresa, di lavorare, persino di studiare. Pensate, la sola realizzazione della ‘Fresilia’ permetterebbe, ad esempio, ai cittadini dell’alto Molise di raggiungere Campobasso risparmiando ben 30 chilometri.
La nostra era una proposta di assoluto buonsenso, ma il presidente Toma ha chiesto e ottenuto il voto contrario della maggioranza, rimandando ad una presunta soluzione alternativa: destinare i circa 40 milioni ad altre opere e poi procedere con un mutuo per finanziare la ‘Fresilia’, in un secondo momento.
Allo stesso tempo, però, Toma e i suoi hanno espresso un voto favorevole alla mozione del consigliere Iorio, che prevedeva un impegno generico per rimuovere gli ostacoli alla realizzazione dell’infrastruttura. Ma, nonostante i comunicati trionfalistici sullo sblocco dei lavori, a quanto pare il Governo regionale intende utilizzare quei 40 milioni per altri scopi. Per la ‘Fresilia’ poi si vedrà, lo hanno detto chiaramente in Aula. E i cittadini sono stati, ancora una volta, presi in giro.
Ora ci domandiamo: il centrodestra crede davvero che si possa accendere un mutuo per finanziare un progetto bloccato da un vincolo paesaggistico? Lo stesso Toma pare abbia cercato soluzioni con il ministro Franceschini. Che, ovviamente, gli avrà risposto che il problema sta tutto nel vincolo regionale, e che i vincoli statali derivano da quelli regionali.
Stando così le cose, se tutto va bene accenderemo un mutuo, ritardando la realizzazione dell’importante opera strategica di almeno 3 o 4 anni. Se tutto va male, invece, avremo perso 1,6 milioni per la progettazione di un investimento che non vedrà mai la luce. E quelle aree resteranno isolate. Insomma, a questo punto viene da chiedersi: a che gioco stanno giocando? A chi giova l’isolamento infrastrutturale di una vasta area della regione?
Bisognerebbe lavorare giorno e notte per rimuovere vincoli inutili, ma non sembra essere un interesse condiviso.