Il provvedimento, deliberato durante la discussione sulla legge di Stabilità, consentirà un sostanzioso risparmio da destinare ai cittadini in difficoltà. Una battaglia intrapresa due anni fa e portata a compimento, come promesso ai molisani.
Era il 28 aprile 2018, prima ancora dell’insediamento del Consiglio regionale, quando il nostro gruppo consiliare ha proposto per la prima volta l’abolizione del vergognoso meccanismo della surroga. Un gioco perverso per il quale i consiglieri nominati assessori sono sostituiti dai primi dei non eletti nella stessa lista elettorale. In questo modo i componenti del Consiglio salgono da 21 a 26 con conseguente aggravio di costi: qualcosa come 3 milioni 700 mila euro in cinque anni.
Da allora abbiamo proposto di eliminare la surroga in Bilancio e attraverso atti in Consiglio regionale, ma più di una volta Toma e la maggioranza hanno risposto no, negando questi soldi ai cittadini molisani.
Ieri, però, questa battaglia è stata vinta durante la discussione sulla legge di Stabilità. Grazie all’abolizione della surroga ci saranno circa 800.000 euro ogni anno a disposizione dei cittadini molisani, soldi che potranno essere spesi per tutelare le fasce più deboli della popolazione. Una battaglia di etica e democrazia.
Per sua natura, questo meccanismo ha apportato benefici solo alle logiche partitiche e clientelari creando varie distorsioni. Distorsioni nella costruzione delle liste elettorali rese più appetibili dal fatto che potevano entrare in Consiglio anche i primi non eletti; distorsioni sulla composizione e sull’operato della Giunta visto che gli assessori silurati avevano comunque il paracadute della poltrona da consigliere. Distorsioni, se vogliamo, di livello costituzionale, perché si permetteva al presidente della Regione di estromettere i consiglieri non allineati, come abbiamo visto nelle ultime ore.
Resta l’amarezza per il fatto che Toma abbia deciso adesso di fare ciò che gli abbiamo sempre detto, solo per tornaconto politico, a proprio uso e consumo. Ecco perché questa è una vittoria dei molisani, non sua. Come la vera, sincera soddisfazione è la nostra e non la sua.