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Tac attiva ad Agnone, un primo passo in avanti ma non basta

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Da domani presso l’ospedale San Francesco Caracciolo di Agnone sarà possibile effettuare le prenotazioni per essere sottoposti agli esami della nuova Tac. Parliamo di 32 prestazioni, escluso quella con il mezzo di contrasto, per due volte a settimana. Una notizia sicuramente positiva che contribuirà all’abbattimento delle liste d’attesa in Molise oltre a rilanciare il presidio di Area particolarmente disagiata.

di Andrea Greco

Quella della Tac al Caracciolo è un servizio, in ambito diagnostico, fondamentale per i cittadini al quale ho sempre creduto. Più volte ho sollecitato in Aula la giunta Roberti e l’Asrem ad agire in maniera concreta affinché si potesse arrivare all’installazione e al funzionamento del moderno macchinario.

Trova finalmente risposta la nostra azione nelle istituzioni

Restano innumerevoli gli atti prodotti già dalla scorsa legislatura che oggi trovano finalmente risposta alle esigenze di quanti sono costretti a rivolgersi a strutture private o recarsi addirittura fuori regione per poter svolgere gli esami. Auspico che quanto accade al Caracciolo possa verificarsi anche in altri ospedali della regione. Su questo aspetto non indietreggerò di un centimetro. Come pure sulla presenza di personale specializzato che al momento resta insufficiente.

Infatti, per non vanificare quanto fatto finora c’è bisogno di ulteriori tecnici e medici (radiologi e anestesisti) che possano assicurare la continuità del servizio. A riguardo spetta all’Azienda sanitaria regionale inviare al Caracciolo il personale necessario. Parliamo di poche unità ma indispensabili per il funzionamento dell’apparecchiatura. L’alternativa è potenziare l’offerta della refertazione online che però non potrà sostituirsi all’opera svolta dai tecnici che restano figure essenziali per l’attività radiologica.

Terremo alta l’attenzione per tutti gli altri passi ancora da compiere

Il funzionamento della nuova Tac, nonostante sia un passo in avanti importante per il rivitalizzare l’ospedale montano, non basta considerate le richieste della popolazione che da troppo tempo lamenta la mancanza di altri servizi sostanziali. In particolare mi riferisco all’attivazione delle moderne sale operatorie che di fatto possono contribuire a smaltire ulteriormente le liste di attesa per quel che concerne gli interventi programmati.

In questo caso l’ospedale di Agnone possiede risorse umane qualificate, che se implementate con la presenza di anestesista, possono garantire operazioni con sedute settimanali le quali smaltirebbero i carichi di lavoro in altre strutture sanitarie letteralmente ingolfate da richieste di interventi. Nelle sue visite in alto Molise, Roberti ha promesso, a più riprese, la riapertura.

Non solo, perché resta prioritario far funzionare a dovere il laboratorio Analisi e il punto Dialisi che vivono la cronica carenza di personale infermieristico e medico. Su questi punti terrò alta l’attenzione in Consiglio regionale. Oggi è arrivato davvero il momento di riconsegnare dignità ad un ospedale, che sulla spesa pubblica pesa in minima parte sulle casse dell’Azienda, la quale ha il dovere, nonché l’obbligo, di fornire servizi in linea con i Lea.

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