Nei giorni scorsi a protestare e a far sentire la propria voce sulla rimodulazione delle corse ferroviarie per la Capitale, erano stati prima i pendolari coinvolti loro malgrado in prima persona in questa scelta del governo regionale e poi, subito dopo, gli stessi lavoratori di Trenitalia. Sul tema, abbiamo depositato un’interrogazione: tanti lavoratori e studenti meritano chiarezza e certezze sul loro futuro.
Si scrive rimodulazione, si legge tagli dei servizi
La “rimodulazione” delle corse per Roma – così il presidente Francesco Roberti ha maldestramente ribattezzato quelli che di fatto sono dei tagli – prevede che venga soppresso il treno delle 7.45 da Isernia a Roma senza prevedere alternative. Inoltre, dai due treni quotidiani, quello delle 19.35 e delle 20.35, entrambi da Roma Termini a Isernia, ne sarà realizzato uno solo alle 20.15.
Le nostre domande al presidente di Regione
Non è tutto, perché chiediamo di sapere anche se sono previsti incontri con i rappresentanti delle compagnie ferroviarie per discutere delle problematiche relative al trasporto ferroviario in Molise, e di trovare soluzioni che salvaguardino gli interessi legittimi dei cittadini.
Quanto rimborsiamo per ogni chilometro percorso dai bus sostitutivi?
La Regione Molise, ogni cinque anni, sottoscrivere un contratto di servizio con Trenitalia per la gestione dei principali collegamenti ferroviari, e in particolare per le tratte da Campobasso e Isernia verso Roma e Napoli.
Parliamo di un contratto particolarmente oneroso che incide sul Bilancio regionale per circa 30 milioni di euro l’anno. A fronte di quella spesa, è inaccettabile ciò che sta accadendo, a maggior ragione se consideriamo che da anni ormai i cittadini sono costretti ad usufruire di bus sostitutivi da Campobasso a Isernia e viceversa.
I molisani meritano quindi di conoscere il costo reale di un servizio a dir poco catastrofico. Meritano di sapere quanto la Regione continua a rimborsare a Trenitalia per ogni chilometro percorso.