La storia dello smantellamento della nostra sanità pubblica si ripete, anche in piena pandemia: lo scorso 26 Novembre il commissario ad acta, Angelo Giustini, ha firmato il decreto che consentirà ai laboratori privati accreditati di effettuare i tamponi oro-rinofaringei. Questo significa esautorare le attività dei laboratori pubblici come quelli di Agnone, Isernia e Termoli. Cosa c’è dietro questa scelta indicata dal governatore Donato Toma?
Di Andrea Greco, portavoce M5S in Consiglio regionale
Sempre durante il tavolo Covid ho reputato totalmente incomprensibile l’indicazione dettata da Toma a Giustini, così ho chiesto ulteriori spiegazioni. Sia lui che il direttore generale Asrem, Oreste Florenzano, hanno farfugliato risposte incomprensibili in quell’occasione.
Vogliamo conoscere i motivi che si celano dietro questa decisione
A questo punto rilancio i miei dubbi che restano anche quelli dei molisani: perché la Regione Molise non ha individuato ulteriori laboratori presenti nelle strutture pubbliche? Perché Toma ha avallato la scelta dei privati? Inoltre, cosa non di poco conto, desidero conoscere la ragione per cui nel decreto commissariale è riportato che la remunerazione ai laboratori privati verrà stabilita solo tramite un accordo successivo. Cosa c’è dietro queste scelte?
Ma vediamo come funziona la procedura in merito i test che porta un laboratorio ad essere autorizzato a processare i tamponi. Il laboratorio di riferimento, ovvero il Cardarelli di Campobasso, invia, ad esempio, 15 tamponi alla struttura privata accreditata che ne fa richiesta. Di questi 15 tamponi si sa già che 5 sono positivi e gli altri 10 negativi, quindi se il laboratorio privato conferma correttamente quelli negativi e positivi, allora verrà autorizzato.
Torno a chiedere: perché questa operazione non è stata fatta con i laboratori pubblici? Un mistero che pretendo venga risolto al più presto. Attendo risposte concrete così da poterle inoltrare alla Corte dei Conti. Ritengo che quanto accade in Molise sia un’offesa alla nostra intelligenza e a chi quotidianamente fa sacrifici per tirare avanti.
Una cosa è certa: chi governa la Regione persevera nell’indebolire il servizio pubblico sanitario a favore dei privati. Alla fine dei conti sarei curioso di sapere chi, tra Toma e il commissario Giustini, è titolato a prendere decisioni in ambito sanitario.
La ‘torre’ del Cardarelli arriverà a fine emergenza?
Non finisce qui. L’inefficienza di questo Governo regionale rimarca ulteriori ritardi sul Piano dell’emergenza, come la realizzazione della famigerata ‘torre’ del Cardarelli che avrebbe dovuto ospitare pazienti Covid. Ebbene, gli interventi infrastrutturali ancora non iniziano e se dovessero partire oggi ci vorranno almeno quattro mesi affinché vengano portati a termine. Il tutto, presumibilmente, a pandemia finita se la campagna vaccinazione sarà avviata, come si spera, ad inizio 2021. Insomma, ritardi su ritardi. Questi i fatti, il resto sono promesse mai mantenute.