Sono due anni che la proposta di legge per la “valorizzazione del patrimonio tartufigeno” è chiusa nei cassetti del Consiglio regionale, insieme a tutte le proposte da noi avanzate per proteggere un prodotto di eccellenza del nostro territorio. Eppure lavorare per la tutela del tartufo allargherebbe quanto più possibile le maglie delle opportunità dando un sostegno reale a chi opera da anni nel settore.
In Regione non esiste una legge ad hoc che tuteli la raccolta, la coltivazione e il commercio del tartufo. Esattamente due anni fa la Seconda commissione consiliare ha approvato una proposta di legge che forniva un indirizzo preciso per la “valorizzazione del patrimonio tartufigeno”. Una proposta che ho rilanciato più volte e di cui sono stato relatore.
In Consiglio regionale ho chiesto di esaminare e approvare l’istituzione del marchio di qualità. Una certificazione che consentirebbe al Molise di inserirsi nei circuiti nazionali e internazionali con immaginabili ricadute occupazionali e turistiche. Il tutto tenuto anche conto che siamo soci dell’Associazione Nazionale del Tartufo.
Tuttavia, a distanza di 48 mesi, quell’auspicio resta lettera morta con la proposta di legge chiusa in un cassetto come tante altre portate sui tavoli istituzionali dal MoVimento 5 Stelle.
In un periodo di crisi stringente è evidente come questo distretto, che già dà lavoro a centinaia di operatori, offra ulteriori opportunità di reddito. Con la specifica normativa si voleva supportare il sistema delle piccole e medie aziende, nonché dell’intero indotto.
E la due-giorni di San Pietro Avellana, patria del tartufo molisano, ha confermato l’attenzione di migliaia di persone, provenienti da tutta la Penisola, verso un comparto che senza un progetto strutturale rischia di rimanere intrappolato nello steccato del territorio. Contrariamente bisogna allargare quanto più possibile le maglie delle opportunità dando un sostegno reale a chi opera da anni nel settore.
A tal proposito torno a chiedere che la proposta di legge venga immediatamente discussa e approvata in sede di Consiglio regionale. Perdere altro tempo, per il Molise, significa perdere occasioni: un lusso che la nostra regione non può permettersi.