Da mesi le nostre Forze dell’ordine attendono di essere sottoposti alla promessa, ma mai effettuata, indagine seriologica. E a maggio l’Asrem avrebbe acquistato 13 mila test sierologici, per una spesa di 152 mila euro. Ma, ad oggi, non sappiamo che fine abbiano fatto quei test. Per fare luce su queste vicende, che abbiamo denunciato insieme ai sindacati di Polizia e Carabinieri, abbiamo presentato un’interpellanza urgente. Con l’atto chiediamo anche una rendicontazione puntuale dei 500 mila euro donati dalla Banca d’Italia al Molise per affrontare l’emergenza Covid, che avrebbero coperto l’acquisto dei test sierologici.
Di Fabio De Chirico, portavoce M5S in Consiglio regionale del Molise
Quella che voglio denunciare oggi è una delle tante storie contraddittorie che hanno caratterizzato la gestione sanitaria dell’epidemia da parte di Toma e Florenzano. Ennesima dimostrazione di quanto la Regione Molise sia stata poco tempestiva, anzi tardiva, anche in questa azione. La questione riguarda una vera “presa in giro” delle Forze dell’ordine, che la maggioranza ha più volte dichiarato di voler tutelare con proclami, nelle sedi istituzionali e a mezzo stampa.
In particolare, era stata promessa un’indagine di sieroprevalenza sul personale che è stato in prima linea a fronteggiare l’emergenza sanitaria e, in seguito ad una cospicua donazione da parte di Banca d’Italia, era stato disposto l’acquisto di 13mila test sierologici per una spesa di 152 mila euro. Acquisto che dovrebbe essere stato effettuato da Asrem, su deliberazione del Dg Florenzano dell’8 maggio scorso ma di cui, ad oggi, non sappiamo nulla. Peraltro l’acquisto è stato deliberato senza che le 500 mila euro donate da Banca d’Italia fossero state effettivamente girate sul conto Asrem dalla Regione, cosa avvenuta circa 25 giorni dopo.
Nei giorni scorsi ho raccolto la denuncia dei sindacati Coisp Polizia, Sim Carabinieri, Uspp Polizia Penitenziaria e Sim Guardia di Finanza, che già tra aprile e maggio, più volte avevano chiesto al governatore Toma di prevedere accertamenti sanitari specifici e approfonditi sulle Forze dell’ordine, senza ricevere risposta. Successivamente, il Questore di Campobasso, capofila del progetto sanitario a tutela di tutte le Forze dell’ordine, aveva comunicato agli operatori di Polizia l’inizio di un’indagine di sieroprevalenza “organizzata dalla Regione Molise”, invitandoli all’adesione volontaria. Nonostante questo, dopo settimane, non risultano delibere di Giunta o ordinanze del Presidente di Regione concernenti indicazioni e protocolli procedurali su indagini di sieroprevalenza nelle Forze dell’ordine, né in altri contesti di comunità. Cosa che invece è stata fatta, con appositi protocolli, in altre regioni. Il governatore aveva assicurato che i test sarebbero stati presto disponibili, ma così non è stato.
Se i test ci sono, peraltro frutto di una donazione, perché non sono stati effettuati e dove sono finiti? Per fare luce sulla vicenda, ho depositato una interpellanza urgente.
Vogliamo sapere perché la Regione non ha ancora approvato un protocollo procedurale per dare inizio a una mirata indagine di sieroprevalenza. Toma deve anche dirci cosa ha fatto per sottoporre le forze dell’ordine a tamponi o test sierologici e deve spiegare le cause, o indicare i responsabili, dei ritardi della campagna di screening. Ma vogliamo anche sapere se e come verranno utilizzati i test acquistati da Asrem e vogliamo vedere la rendicontazione finanziaria dell’Azienda sull’utilizzo delle risorse economiche trasferite dalla Regione Molise a titolo di contributo della Banca d’Italia.
Toma ha il dovere di dare queste spiegazioni a migliaia di uomini e donne che da settimane sono in prima linea per tutelare la sua salute e quella di tutti i molisani. Ma deve anche rispondere dell’ennesima, vergognosa, lentezza della macchina amministrativa molisana, in un periodo che richiederebbe la massima tempestività.