Il modello del Trasporto pubblico molisano è fallito, perché è un fallimento ogni volta che un cittadino resta a piedi, fa ritardo a lavoro o deve viaggiare su mezzi logori. Ed è un fallimento politico e sociale ogni volta che un lavoratore resta senza stipendio. È ciò che sta accadendo da anni, nonostante si possa cambiare strada, costituendo un soggetto pubblico che non lasci più spazi a chi è inadempiente nei confronti di dipendenti e utenza.
di MoVimento 5 Stelle Molise
La situazione del Trasporto pubblico locale è inaccettabile: dal 2008 il settore è regolato da contratti ponte, e ormai da 20 anni si attende una regolare gara d’appalto. Quei contratti ponte, quindi, vanno rivisti immediatamente. Già da domani mattina, se come dice il presidente Roberti e la Giunta regionale c’è realmente la voglia di intervenire per cambiare le cose.
Dopodiché, bisogna discutere e approvare la nostra proposta di legge che mira a riformare il settore per dare un taglio netto al passato e impedire che si ripetano le stesse dinamiche di sempre, perpetrate dagli stessi imprenditori, mentre altri con sacrifici si impegnano a rispettare le regole.
Tuttora, molti lavoratori sono in attesa dei pagamenti di dicembre, della tredicesima. E quando vengono pagati, quegli stessi lavoratori sono i meno pagati d’Italia, visto che i trattamenti sono fermi agli anni ‘80.
Ne abbiamo discusso con autisti e sigle sindacali in un incontro pubblico a Campobasso: oggi ci sono le condizioni favorevoli per adottare soluzioni concrete attese da troppo tempo. Un incontro partecipato in cui abbiamo condiviso le idee di un percorso per uscire dal tunnel delle inefficienze e delle angherie che contraddistinguono il trasporto pubblico locale.
Ma bisogna farlo prendendo le dovute contromisure affinché l’eventuale Agenzia regionale del trasporto molisano non diventi l’ennesimo carrozzone pubblico da cui attingere per creare clientele e ulteriore debito. No, deve essere un modello vincente e virtuoso sull’esempio di quanto accade in altre regioni d’Italia come l’Abruzzo, visto che è previsto dai regolamenti europei vigenti. Si può fare? Facciamolo subito, immaginando anche un servizio integrato tra trasporto su ferro, gomma, fune e mare, una bigliettazione unica e finalmente un servizio non più “fuori controllo”.