Durante la mia visita all’importante fiera di Rimini, la TTG Travel Experience 2022, ho avuto l’ennesima conferma di quanto diciamo da anni: il governo Toma è totalmente incapace nel gestire, programmare e pianificare il turismo. Così anziché sfruttare queste prestigiose vetrine per valorizzare il Molise anche tramite una rete di partnership, si continua con allestimenti sterili, senza strategie e visioni per il futuro.
Ho partecipato con la solita curiosità alla TTG Travel Experience di Rimini, una delle più importanti fiere nazionali di promozione e commercializzazione dell’offerta turistica italiana nel mondo. La partecipazione della nostra regione era doverosa, perché parliamo di una vetrina d’eccezione, tanto per gli enti territoriali che per gli stakeholders del comparto. È anche vero che c’è modo e modo di partecipare. Lo stand del Molise è una sorta di angolo ristoro, dove prendere un assaggio dei prodotti tipici molisani, per poi andare in altri stand a firmare contratti di partnership. In ogni caso, al di là delle passerelle istituzionali, bisogna tracciare le somme della “strategia” turistica messa in campo dal governo regionale. Prendere parte a questo tipo di eventi, così com’è stato per la BIT di Milano, è importante ma non sufficiente. Invece, la visione turistica del governo Toma si esaurisce qui.
Le nostre azioni concrete per valorizzare il turismo
Il Molise, infatti, continua a presentarsi in ordine sparso, senza essere in grado di proporre sul mercato un prodotto turistico integrato. In questi quattro anni e mezzo, nei lavori di Consiglio, l’unico impulso concreto per valorizzare il turismo è stato dato dal MoVimento 5 Stelle. Mi riferisco al percorso di ammodernato del settore delle Pro loco, dove siamo riusciti a riformare una legge di 40 anni fa, ormai obsoleta. Abbiamo stimolato, sempre dall’opposizione, lo sviluppo dei servizi turistici di base, introducendo e disciplinando gli ICAT – Uffici comunali di informazione e accoglienza turistica. Con spirito collaborativo, siamo riusciti a porre le basi per interventi capaci di creare occupazione nel settore turistico. Questo perché crediamo fortemente nel valore turistico del Molise e stiamo lavorando per rilanciare l’intero comparto, sfruttando appieno le sue potenzialità inespresse. Seppur dai banchi dell’opposizione, abbiamo messo sul tavolo azioni più concrete rispetto a quelle proposte dall’esecutivo regionale che, dal canto suo, ha registrato continui fallimenti.
Ecco tutti i risultati non raggiunti dal governo Toma
A confermarlo sono i numeri e soprattutto i risultati non raggiunti: la Giunta ha investito ben 1,4 milioni di euro per dotarsi di un piano strategico del turismo che, ad oggi, non è mai stato messo in pratica. Gli stessi indicatori di risultato, riportati in quel piano, sono già tutti saltati. Malgrado i proclami, non c’è stata l’attesa riforma del sistema di micro ricettività. Ancora, non abbiamo registrato idee per promuovere sentieri, cammini e turismo esperienziale. Sul fronte del turismo accessibile, purtroppo, siamo fermi al palo, nonostante le nostre proposte e iniziative in materia. Inoltre, era stato paventato un testo unico del turismo, capace di riordinare e semplificare la giungla di leggi che governano il settore, ma anche in questo senso nulla è stato fatto. E nulla si farà, considerando che siamo giunti a fine legislatura, nell’immobilismo generale.
Il centrodestra fa fumo anche sulla nostra proposta per istituire la Film Commission
Anche sul turismo, quest’esecutivo dovrà farà i conti con il prossimo giudizio dei molisani, che avranno la possibilità di mettere un punto definitivo ad una gestione politica che ha prodotto solo fumo. Come in fumo è finita l’interessante proposta, anche questa partita da un’intuizione del MoVimento, di istituire una vera ed operativa Film Commission regionale, che in altri contesti ha rappresentato un potentissimo volano per il turismo. È allora giunto il momento di cambiare: i molisani devono scegliere se premiare chi lavora concretamente per il rilancio del Molise o continuare ad assecondare un indecoroso status quo.