Il primo obbiettivo che ci siamo prefissi come cittadini “prestati alla politica” è fare chiarezza su tutto ciò che accade nella nostra Regione, e quello delle commesse dei lavori pubblici è sicuramente uno dei settori sui quali stiamo ponendo maggiore attenzione.
Il 18/07/2013 dietro sollecito del gruppo di attivisti di Agnone abbiamo depositato presso l’ufficio di Presidenza del Consiglio l’interrogazione a risposta scritta ed orale ex. art. 85 r.i. inerente i “lavori di mitigazione a seguito di eventi franosi, sulla strada provinciale “Fondo Valle Verrino””.
Nella discussione in aula il nostro portavoce Antonio Federico ha riportato alcune delle criticità cha abbiamo riscontrato nell’analizzare i documenti per avere delle risposte direttamente in aula dall’Assessore Nagni.
Ripercorriamo un po’ gli eventi sulla base delle informazioni ricevute:
Il primo evento franoso sulla SP 72 Fondo Valle Verrino al km 9+900 si è verificato a marzo del 2009 e poi divenuto critico il 15/04/2009. Allora a seguito di un verbale si sono autorizzati i lavori di somma urgenza alla ditta Totaro Biase di Agnone: con determina dirigenziale 356 è stato previsto dall’amministrazione provinciale lo stanziamento dell’importo di 10.320,80 euro (fondi propri dell’ente) per il pagamento dei noleggi dei mezzi meccanici utilizzati per lo sgombero dal terreno fangoso.
Successivamente, il 29/12/2010, ci fu un secondo evento franoso sempre sullo stesso versante, questa volta di maggiore entità e il 30/12/2010 è stato redatto l’ordine di servizio, con verbale di somma urgenza dal Dir. Geom. Lorenzo di Iacovo e dal Dir. Del settore tecnico Ing. Lino Mastronardi e con determina n 248/2011 sono stati impegnati 33.180 euro (fondi propri dell’ente) per l’esecuzione dei lavori di sgombero della colata, rimozione delle canalette metalliche e demolizione delle briglie in cemento armato, affidati alla ditta Totaro Biase.
Il terzo intervento nello stesso punto ha avuto inizio il 13/02/2013 a seguito della relazione geologica preliminare del Geologo dott. Enrico Borrelli, già sindaco di Belmonte del Sannio e commissario liquidatore della Comunità Montana Alto-Molise: con verbale di accertamento di somma urgenza il 13/02/2013 prot. N.3666 il Dirigente Responsabile della Prov. di Isernia ha accertato il “serio pericolo per una colata di fango” e ha stabilito che le opere necessarie dovevano avere immediato inizio e che le medesime rivestivano carattere di somma urgenza, quindi in pari data ha emesso il relativo ordine di servizio prot. N.3667 ai sensi del D.P.R. 207/2010, con il quale ha ordinato ancora una volta all’impresa Totaro Biase di Agnone di eseguire i lavori di pronto intervento per la messa in sicurezza e salvaguardia attraverso lo “svuotamento della massa instabile incombente sulla S.P. 72 “Fondo Valle Verrino””, per un ammontare di 47.940 euro (39.600 + IVA).
Contestualmente, così come risulta dalla nota del settore tecnico della provincia d’Isernia, “sono stati eseguiti i rilievi sondaggi e studi geologici per permettere una accurata e specifica progettazione alla soluzione del problema”, visto l’interessamento della Regione Molise, del Ministero dell’Ambiente e direttamente del Commissario straordinario dott. Cosentino per la concessione di un primo finanziamento di 600.000 euro. Poi, con determina dirigenziale n. 449 del 15/04/2013, è stato approvato il progetto esecutivo dell’importo di 600.000 euro nel quale trovano capienza i 47.940 per i suddetti lavori urgenti da liquidarsi con la conferma del finanziamento.
Alla luce di tutto questo, abbiamo interrogato il Presidente Frattura e L’assessore Nagni su quale sia stato il criterio di ripartizione dei lavori, dato che nel giro di pochi anni si sono affidati alla stessa ditta tre interventi.
Da quanto risulta dalle risposte all’interrogazione, si è proceduto all’affidamento diretto dei lavori in oggetto ricorrendo all’art. 176 del D.P.R. 207/2010 intitolato “provvedimenti in casi di somma urgenza”, che al comma 1) recita:
“In circostanze di somma urgenza che non consentono alcun indugio, il soggetto fra il responsabile del procedimento e il tecnico che si reca per primo sul luogo, può disporre, contemporaneamente alla redazione del verbale di cui all’art. 175 la immediata esecuzione dei lavori entro il limite di 200.000 euro o comunque di quanto indispensabile per rimuovere lo stato di pregiudizio alla pubblica incolumità”.
Mentre questo prerequisito stabilito dalla norma possiamo individuarlo in maniera chiara in occasione di uno degli interventi, degli altri, di cui si fa menzione nella risposta, non riusciamo a comprendere bene l’iter. Si parla di progetto esecutivo ma non viene specificato se questo è stato effettuato dalla ditta o dall’ente e, cosa ben più importante, non si evince in nessun modo dalla risposta che ci è pervenuta se per l’ultimo intervento messo in programma, dell’importo di 600.000 euro, sarà seguita una procedura aperta, a norma dell’art 55 e seguenti del D.Lgs 163/2006.
Ciò che sembra invece evincersi, dalle risposte che ci sono pervenute, è che essendo l’ultimo intervento eseguito a norma dell’art. 176 del D.P.R. 207/2010, quindi giustificato dalla somma urgenza, l’ente provinciale stia solo aspettando la copertura finanziaria per dare inizio ai lavori. Ma chi effettuerà questi lavori? All’esito di quale procedura? Sarà la stessa ditta?
Altro elemento che non è riportato nella risposta alla nostra interrogazione è l’indicazione dei CIG (codice identificativo di gara): il codice manca per tutti quegli interventi, o almeno non è riportato nella risposta.
Tutto quanto fin qui emerso, è per segnalare e per porre la massima attenzione su un argomento importantissimo, ovvero: questo intervento di mitigazione del rischio idrogeologico, è uno degli 87 interventi, per un totale di 27 milioni di euro, in programma in Molise a seguito della delibera CIPE 8/2012 nominata: “Fondo per lo sviluppo e la coesione 2007-2013. Assegnazione di risorse a interventi di contrasto dei rischio idrogeologico di rilevanza strategica regionale nel mezzogiorno”.
L’Assessore Nagni in una nota stampa di settembre 2013 afferma che “la gestione commissariale guidata dal dott. Cosentino ha l’incarico di assicurare l’accelerazione degli interventi legati alla mitigazione da dissesto idrogeologico sul nostro territorio”.
Ora ci piacerebbe capire bene natura e funzioni di tale struttura commissariale, ma soprattutto se “assicurare l’accelerazione degli interventi” non si traduca poi in un agire in concreto, nelle singole fattispecie, senza rispettare le procedure di evidenza pubblica così come stabilite dalla legge e dal diritto Europeo, giustificando gli interventi ed utilizzando per essi le procedure di somma urgenza, per importi di notevolissima entità, come lo sono tutti quelli in programma (delibera CIPE 8/2012 pag. 66-67-68, per cui si è ottenuto una proroga, a detta dell’Assessore Nagni, fino a dicembre 2014 per affidare le commesse).
Pertanto abbiamo invitato il Presidente e l’Assessore ad esercitare quelle funzioni amministrative previste nell’art. 138 Cost. secondo i principi di: sussidiarietà differenziazione e adeguatezza, e di esercitare un più pregnante controllo sui fatti esposti.
L’Assessore Nagni, evidentemente spaesato al termine del nostro intervento, ha risposto che interesserà personalmente la Provincia d’Isernia per capire quali sono stati i criteri di ripartizione dei lavori per la questione Fondovalle Verrino e poi ribadito che le amministrazioni di ogni livello dovranno obbligatoriamente e a norma di legge indire dei bandi di gara per gli 87 interventi in programma (alcuni dei quali sono già stati eseguiti)…
Intanto noi continuiamo a “vigilare”, continuiamo a accendere “un faro sull’opera pubblica”, oltre che a portare la questione all’attenzione dei nostri portavoce in Camera e Senato.
Stay tuned.