L’Ufficio di Presidenza della Regione Molise in data 11 Ottobre 2013 ha deliberato (delibera n.115) in merito alla necessità di attuare iniziative giudiziarie congrue a tutela dell’immagine e del decoro delle Istituzioni regionali.
Il riferimento è alle presunte campagne “denigratorie” perpetrate dalla stampa cartacea e online, oltre che dai cittadini che negli ultimi tempi si sono recati in ben due occasioni a manifestare sotto Palazzo Moffa, esprimendo il proprio dissenso nei confronti del mancato taglio degli stipendi dei consiglieri regionali, in maniera forte, ma assolutamente comprensibile vista la situazione di crisi che grava sulle famiglie molisane.
L’art. 21 della Costituzione prevede che “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”
Tale norma, che enuclea uno dei diritti inviolabili del cittadino di cui all’art. 2 della Costituzione, ha rappresentato da sempre una garanzia per la libertà di espressione, una garanzia per un aperto e trasparente confronto dialettico tra cittadini e rappresentanti delle istituzioni. Il diritto di critica e di manifestare il proprio pensiero anche con metodi forti , con una certa veemenza ( una manifestazione con fischietti e megafoni sotto Palazzo Moffa) è il sale della democrazia, dovrebbe costituire uno stimolo ad un effettivo confronto con i rappresentanti delle istituzioni, i quali, stante il loro ruolo pubblico, sono ben legittimati a controbattere, rendendo trasparente e democratico il dibattito in ordine a problematiche di pubblico interesse.
Il diritto di critica chiaramente deve essere contenuto entro determinati limiti che sono individuati nella verità, nella continenza e nel pubblico interesse, oltre che non tradursi in attacchi gratuiti, non costruttivi. Su questo punto credo che molti rappresentanti regionali siano particolarmente ferrati, vista l’ultima campagna elettorale caratterizzata da insulti e minacce giornaliere di querela.
La delibera 115 si apre con il riferimento a “giudizi che forniscono alla collettività amministrata una falsa rappresentazione della realtà”.
In relazione a tale aspetto, ci preme ricordare ai nostri rappresentanti che i giudizi quando si basano su fatti reali costituiscono non il male da combattere, ma un bene per la democrazia, stimolo a un doveroso dibattito con l’effettiva partecipazione dei politici. Inoltre, ci preme ricordare che criticare, esprimere dei giudizi non è equivalente a dare una rappresentazione obiettiva di fatti, ma implica anche darne un’interpretazione, esprimere un’opinione soggettiva sugli stessi.
L’impressione è che la carenza di argomenti per contrastare la mancanza di provvedimenti sbandierati in campagna elettorale (su tutti la mancata riduzione dei costi della Politica) induca quei rappresentanti a cercare di reprimere il dissenso con minacce più o meno concrete di azioni giudiziarie, piuttosto che dare risposte nel merito che non consistano in arrampicate sugli specchi (per fortuna che il potere legislativo in materia penale non è di competenza dei nostri politici regionali).
Il MoVimento 5 Stelle, nel rispetto del rapporto diretto con la cittadinanza che costituisce il suo principale modus operandi, ritiene opportuno richiedere ai cittadini un giudizio in merito a ciò che costituisce lesione del decoro e dell’immagine della Regione: la critica e l’esternazione delle proprie opinioni pubblicamente e legittimamente esercitata nei limiti dell’art. 21 Cost, oppure la mancanza di trasparenza dell’azione della pubblica amministrazione, di rinunce ai propri privilegi,ovvero di risposte dovute alle interrogazioni presentate dal M5S (sulla questione Gran Manze sono mesi che aspettiamo risposte) ?
Probabilmente i cittadini penseranno che il decoro dell’istituzione Regione potrà essere recuperato solo con la dipartita di questi personaggi che molto spesso ci portano alla ribalta sui media nazionali quale emblema della cattiva amministrazione? (chissà secondo l’Ufficio di Presidenza anche i media nazionali sono complici della campagna denigratoria).
P.S.: Il MoVimento 5 Stelle Molise si sente sempre meno rappresentato all’interno dell’Ufficio di Presidenza, sia dai membri di minoranza sia da quelli di maggioranza.
4 commenti
Questi satrapi – per giunta privi della vergogna di dimostrarsi poco intelligenti – vanno denunciati per attentato alla Costituzione. Non è la prima volta che l’assurdo Consiglio Regionale di questa regione inesistente vara leggi staliniane chi chiudano la bocca all’opposizione. Già ai tempi di Iorio chi parlava male della sua gestione veniva accusato di “disonorare il Molise” e ci fu pure il varo di qualche norma pseudo-giuridica che consentiva ai satrapi di denunciare il mal capitato. Ne face le spese l’autore di un illuminate testo sulle malefatte della Cricca. Ai tempi di Stalin chi osava parlar male del governo bolscevico era un “nemico del popolo”, e nell’Italia fascista ogni antifascista era definito “antinazionale”, nemico delle Patria.
Ehia Ehia – Alalà
Certo che una delibera del genere se la potevano proprio risparmiare! Personalmente non mi scandalizza più di tanto; ormai è una costante ogni qual volta qualcuno fa sentire la propria voce : è successo a me come consigliere comunale e comunitario, ero diventato scomodo perché invocavo sempre e comunque il rispetto delle regole ed allora venivo querelato con deliberazione di Consiglio comunale e deliberazione di Giunta della Comunità Montana; comunque, la giustizia è stata sempre a mio favore per aver sempre esercitato le mie funzioni entro il perimetro della continenza e della verità dei fatti.
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