L’approvazione della mozione sul mantenimento e potenziamento degli ospedali molisani ci soddisfa. In particolare intendiamo rimarcare l’impegno assunto per il San Francesco Caracciolo di Agnone, che dovrà essere inserito nel Piano Operativo Sanitario quale struttura di area disagiata. Vigileremo affinché l’impegno assunto all’unanimità in Consiglio si traduca in fatti concreti nel minor tempo possibile. Intanto sottoporremo il documento al ministero della Salute, dove un ruolo determinante sarà svolto dal nostro vice ministro Pierpaolo Sileri.
Il Consiglio regionale approva all’unanimità una mozione congiunta che fornisce indirizzi programmatici essenziali per la sanità molisana. Si tratta di un atto che avevamo già depositato a dicembre 2019, ma sul quale oggi abbiamo voluto convogliare tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio, perché riteniamo che il diritto alla salute non debba avere “colori”.
Uno dei punti più importanti licenziati dall’Assise regionale riguarda il mantenimento dell’ospedale Caracciolo di Agnone quale presidio di area particolarmente disagiata, prima che venga ufficializzato il nuovo Piano Operativo Sanitario. Un atto di indirizzo politico lungimirante, nonché di vitale importanza a garanzia della salute pubblica per le popolazioni delle aree interne della nostra regione.
La votazione di oggi è un risultato eccezionale, che premia lo sforzo messo in campo dal M5S. Ma adesso, più che mai, vigileremo affinché quanto approvato in aula venga tradotto in fatti concreti e affinché sia realmente una battaglia comune. Tra gli altri impegni previsti nella mozione per il Caracciolo ci sono: il potenziamento della Day Surgery, il rafforzamento del Pronto Soccorso, l’acquisto di adeguata strumentazione, come una Tac moderna, l’assunzione del personale medico ed infermieristico. A chiedere l’attuazione concreta di questi impegni, oltre a noi, ci sono i tanti sindaci, comitati e privati cittadini, che hanno manifestato pacificamente fuori al Consiglio regionale.
A loro va il nostro sincero ringraziamento, perché hanno dimostrato di tenere alla “cosa pubblica”. Così come vogliamo ringraziare i medici del territorio, che chiedono solo di poter lavorare in condizioni di sicurezza. E, non da ultimo, vogliamo dare atto al governo centrale dell’attenzione dimostrata per la nostra sanità. Siamo ormai in costante confronto con il ministero della Sanità, al quale sottoporremo immediatamente il documento approvato in Consiglio. A tal proposito, vogliamo ricordare l’impegno incondizionato del vice ministro Pierpaolo Sileri che in passato, e a più riprese, si è speso per la causa.
Ma nell’atto di indirizzo votato in Consiglio non si parla solo del Caracciolo. Il Presidente Toma dovrà anche attivarsi per prevedere un Punto di Primo Intervento negli ospedali di Comunità di Larino e Venafro, aree densamente popolate. Ed ancora per mantenere tutti i reparti esistenti negli ospedali Veneziale di Isernia e San Timoteo di Termoli; attivare il protocollo Sten sul trasporto neonatale di emergenza – urgenza; ripristinare ed integrare la dotazione strutturale e tecnologica del Punto Nascita di Termoli. Infine, il Consiglio impegna il governatore ad attivarsi presso la Conferenza delle regioni al fine di riconoscere un Dea di secondo livello per ogni regione italiana. Insomma, delle indicazioni chiare che Asrem e commissari non potranno ignorare.
Restiamo fervidi sostenitori di una sanità pubblica che assicuri cure a tutti, dalla costa all’entroterra. Oggi è stato fatto un passo importante, ma si tratta del tassello di un puzzle che dobbiamo continuare a comporre. Siamo consapevoli di non dover abbassare la guardia e continuare a lavorare per il bene di tanti nostri concittadini che, troppo spesso, si affidano a strutture di altre regioni, a causa di un iniquo e inesorabile azzeramento dei servizi essenziali, che fino a poco tempo fa esistevano anche in Molise.