La vertenza Unilever nel nucleo industriale di Pozzilli-Venafro continua a destare forte preoccupazione tra i lavoratori e le loro famiglie. Da anni si attendono soluzioni concrete per la riconversione del sito produttivo, ma alle promesse della giunta regionale di centrodestra non sono seguiti fatti reali. Abbiamo presentato un’interpellanza urgente in Consiglio regionale per chiedere chiarimenti e soprattutto azioni concrete all’assessore alle Attività produttive. È inaccettabile che, nonostante le rassicurazioni della Regione e del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, l’accordo tra Seri Industrial e Unilever per il rilancio del sito resti ancora bloccato dalla mancata firma di Invitalia.
di Andrea Greco
Parliamo di centinaia di lavoratori che da quattro anni vivono con ammortizzatori sociali, in un clima di costante incertezza. Il tempo dell’attesa è finito: la Regione Molise deve agire con determinazione per sbloccare immediatamente l’iter burocratico e avviare finalmente il processo di riconversione. Ogni ulteriore ritardo mette a rischio il futuro occupazionale di molte famiglie e compromette lo sviluppo economico dell’intero territorio, già alle prese con “aziende in fuga”.
Bisogna alzare la voce al Ministero
Inoltre, credo sia necessario far sentire la propria voce presso il Mimit, il dicastero dove la pratica si è inspiegabilmente incagliata.
La replica alla nostra interpellanza dell’assessore alle Attività produttive, Andrea Di Lucente, che ha parlato di una risoluzione della vicenda in 10-15 giorni, non è soddisfacente. La situazione richiede interventi immediati, perché il processo di riconversione dell’azienda richiederà anni e ogni ulteriore ritardo rischia di comprometterne definitivamente il futuro.
La Regione non può più nascondersi dietro giustificazioni e attese infinite. Chiediamo azioni concrete per salvaguardare il lavoro e la dignità dei lavoratori e delle loro famiglie. Chiediamo, quindi, che l’Aula venga informata tempestivamente non appena ci saranno novità, perché non possiamo permetterci ulteriori attese. Ogni giorno perso pesa sulle vite di centinaia di lavoratori.
Il rischio che si dilatino i tempi è alto
Il destino di questa realtà industriale non può rimanere in sospeso. Se per la firma di una convenzione abbiamo atteso anni, il rischio è che per realizzare il progetto di riconversione ne servano altrettanti. Questo significa mettere a rischio la stabilità economica di molte famiglie e il futuro dell’intero territorio.
Invitiamo l’assessore e la Giunta regionale a un impegno costante e concreto. La politica non può limitarsi a promesse e rinvii. Serve un monitoraggio quotidiano della vicenda e un intervento immediato per sbloccare la situazione.