Il Partito Democratico, dopo aver chiuso con un’istruttoria sommaria il ponte Sente, che collega Molise e Abruzzo, si sveglia dal torpore e a distanza di due anni promuove un incontro dal sapore propagandistico. Il tutto alla vigilia delle Comunali di Agnone, tra i maggiori centri penalizzati dalla chiusura del viadotto. Il M5S trovò subito due milioni di euro per l’immediata riapertura, per poi cedere l’infrastruttura all’Anas. Ma l’ex presidente della Provincia, del Pd, non ha saputo cogliere l’occasione per riaprire il Sente. Oggi abbiamo importanti aggiornamenti da Anas.
Di Andrea Greco, portavoce del M5S in Consiglio regionale
Non riesco a tacere davanti ad un Pd che prima si è dimostrato incapace di riaprire il viadotto Sente-Longo ed oggi, a distanza di due anni, vuole insegnarci come “Riaprire i ponti per ripartire”. All’incontro propagandistico, organizzato ad Agnone, saranno presenti gli esponenti del partito che ha maggiori responsabilità nella mancata riapertura del viadotto: il segretario regionale del Pd, Vittorino Facciolla, la consigliera Micaela Fanelli, il segretario della federazione provinciale, Luciano Sposato, e il sottosegretario del Ministero delle infrastrutture, Salvatore Margiotta. Oltre al candidato sindaco al Comune di Agnone, di area Pd, Daniele Saia.
Un incontro dall’indubbio sapore propagandistico, nonostante i messaggi che mi hanno rivolto dopo aver trasformato un incontro informativo in un appuntamento elettorale: “bisogna guardare al bene comune“, mi dicono, io rispondo che per farlo bisognerebbe innanzitutto eliminare i simboli di partito, almeno quando si parla di problemi locali.
Cos’è successo in questi due anni, dopo la chiusura del Sente-Longo?
Facciamo allora chiarezza sull’intera vicenda del viadotto Sente, al di là della propaganda per le prossime amministrative. Il 19 settembre 2018, l’allora presidente della Provincia di Isernia, Lorenzo Coia (Pd), all’indomani della chiusura del viadotto, parlava di due opzioni: il ripristino della pila tre, quella più compromessa, con un importo preventivato in 1,7 milioni di euro o l’intervento sull’intera struttura (12 milioni stimati), pur sapendo che già dal 2006 si era notato un disallineamento delle barriere stradali sul ponte. Dunque, fino ad agosto 2018 dicevano pubblicamente che il ponte non aveva problemi e mi promettevano una denuncia per procurato allarme, poi hanno chiuso l’importante infrastruttura dopo un’istruttoria fatta di tutta fretta, senza valutare le alternative, ad esempio un transito con semaforo.
Sapendo che il Sente-Longo era cruciale per la sopravvivenza di intere comunità, il MoVimento 5 Stelle si è attivato immediatamente. Il 3 ottobre, insieme ai consiglieri abruzzesi, Sara Marcozzi e Pietro Smargiassi, e alla deputata Carmela Grippa,sono stato a parlare con l’allora ministro Danilo Toninelli e il Sottosegretario Michele dell’Orco. Abbiamo sottoposto loro la questione e chiesto di intervenire con urgenza, per non lasciare isolati tutti i comuni dell’area e, con una risposta incredibilmente tempestiva, abbiamo ottenuto ben 2 milioni di euro per la riapertura al traffico del viadotto, già a novembre, con la legge di conversione del Decreto Genova.
Ciononostante, il consigliere provinciale con delega alla viabilità, Mike Matticoli, urlava ai quattro venti che i soldi non c’erano. Mentiva, sapendo di mentire. Il nostro obiettivo, sin da subito, era chiaro e lo abbiamo manifestato in tutte le occasioni: i 2 milioni dovevano servire per riaprire il Sente, il più velocemente possibile, poi il viadotto sarebbe dovuto passare ad Anas, in vista di interventi più importanti. Dopo sei mesi di inerzia assoluta, a marzo 2019, il presidente della Provincia Coia ha chiesto che il bando di gara per i lavori venisse affidato al Provveditorato per le opere pubbliche competente per territorio, quello della Campania, perché il personale dell’ufficio tecnico della Provincia era “oberato di lavoro”. Incredibile ma vero! Il provveditorato, neanche a dirlo, ha espresso un parere sfavorevole al progetto presentato dalla Provincia di Isernia perché, da un punto di vista geologico, geotecnico e strutturale, mancava una “specifica ed esauriente campagna di indagine atta a determinare un idoneo livello di conoscenza della struttura” e delle cause del dissesto.
Inerzia del Pd sulla convenzione per il trasferimento del ponte dalla Provincia ad Anas
Appariva ancora più evidente ciò che avevamo previsto ed auspicato già dal primo giorno: il Sente-Longo doveva passare sotto il controllo di un ente in grado di gestire infrastrutture così importanti, ovvero Anas. Allora abbiamo riunito intorno a un tavolo Provincia, Regione e Ministero delle infrastrutture. Ma la convenzione per la cessione del viadotto dalla Provincia ad Anas ha subito degli inspiegabili ritardi.
È stato il vice-ministro del M5S, Giancarlo Cancelleri, a spiegarci perché, dopo aver chiesto aggiornamenti alla stessa Anas: solo il 21 luglio scorso Anas ha infatti ricevuto l’ultima versione della convenzione, nonostante l’avesse sottoposta alla Provincia di Isernia a dicembre 2019. È dunque chiaro che, mentre Anas continua a ricevere pressioni dal MoVimento 5 Stelle a tutti i livelli per accelerare l’iter, la Provincia rema contro, si ha quasi l’impressione che voglia farci un “dispetto”. Infatti, la Provincia aveva previsto unilateralmente la cessione ad Anas dell’intera Sp 86, che richiederebbe un iter amministrativo ben più lungo e articolato.
In questa brutta storia di “sgarbi” e strumentalizzazioni, c’è però una buona notizia, che voglio dare in anteprima ai cittadini dell’area: mentre l’Anas sta studiando l’ultima modifica della convenzione, ha già individuato dei progettisti, che hanno effettuato dei sopralluoghi anche con l’ausilio di droni, utili a creare un modello tridimensionale del viadotto. Attualmente, sono in corso di redazione il Piano delle indagini conoscitive e il cronoprogramma delle fasi attuative per i lavori sull’intera opera, non solo sulle campate due e tre come inizialmente previsto.
La morale della favola qual è? Mentre il Pd ha chiuso il viadotto, negato l’esistenza dei finanziamenti da noi ottenuti e rallentato il passaggio del Sente-Longo ad ANAS, il MoVimento 5 Stelle ha lavorato, testa bassa, nell’interesse dei tanti cittadini che necessitano del viadotto per andare a studiare, a lavorare, a curarsi. Da un lato le parole e le strumentalizzazioni, dall’altro i fatti. I cittadini sapranno vedere la differenza.